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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di pocosereno del 31/07/2018

Scheda quesito

Nickame:
pocosereno
Data:
31/07/2018
Quesito:
Gentilissimi dottori, anzitutto mi complimento per il servizio che fate. Avrei bisogno di un vostro responso sul seguente dubbio. Circa due mesi fa ho avuto un incontro con una prostituta. L'incontro è stato completamente protetto da preservativo. Ad un certo punto ho toccato per una frazione di secondo con la punta della lingua il suo capezzolo. Appena avvenuto il contatto la ragazza ha sottratto il seno dicendo che non si poteva fare perchè stava allettando il suo bimbo. Io non ho succhiato il capezzolo e non ho premuto, sono certo di non aver ricevuto schizzi o gocce di latte in bocca. Ripensando però a posteriori al fatto, ricordo di aver sentito sulla punta della lingua una sensazione di fresco e un leggero gusto dolciastro. In realtà questa sensazione non è ben distinta. Io latte non ne ho visto, nemmeno una goccia, ma non posso escludere che vi fossero sul capezzolo delle tracce invisibili di latte (magari uscite precedentemente e "spalmate" sul capezzolo stesso) e magari ne sono venuto in contatto con la punta della lingua per un istante. Volevo sapere se questa può essere ritenuta una situazione a rischio o meno. Certo del vostro aiuto vi porgo cordiali saluti. Pocosereno
Risposta di risponditore non trovato:
Salve, ci scusiamo per il ritardo nel fornirLe una risposta. Abbiamo letto il suo quesito e possiamo dirle che ha evitato di esporsi al rischio di trasmissione di HIV utilizzando correttamente il preservativo in corso di rapporto penetrativo. Per quanto riguarda l'eventuale contatto con tracce di latte materno, anche in questo caso il rischio non risulta clinicamente significativo. Può in sintesi stare tranquillo. Le ricordiamo che, a prescindere da questo episodio non a rischio, rimane indicata l'esecuzione periodica del test HIV per tutti i soggetti sessualmente attivi, in modo da monitorare il proprio status sierologico e vivere con più consapevolezza la propria vita di relazione. Cordiali saluti, Dr.ssa C.Lazzaretti