Scheda quesito
- Nickame:
- TantaPaura
- Data:
- 11/06/2018
- Quesito:
- Buonasera,
vi scrivo perché sono fortemente in ansia da mesi e ho dubbi che mi attanagliano e che mi stanno togliendo serenità e notevole concentrazione. Il giorno 25 marzo ho avuto un rapporto anale da ATTIVO con un altro uomo con rottura di preservativo. Il rapporto è stato molto breve, non più di 5 minuti, e non ho visto nessuna traccia ematica o altro sul mio pene,che ho lavato subito dopo con acqua calda e sapone, dopo aver urinato. Avevo notato, però, lo stesso giorno che sul mio glande vi erano delle piccole aree eritematose dovute a sfregamento. Il partner (occasionale) per primo si è preoccupato del mio stato di salute come io del suo e, rassicurati a vicenda, ci siamo salutati. Tuttavia, l'ansia ha cominciato ad assalirmi e purtroppo solo a distanza di 44 ore sono riuscito a farmi prescrivere la PEP, che ho portato a termine dopo 28 giorni. Durante questo periodo ho ripetutamente e inutilmente cercato di convincere l'altro a fare il test hiv, ma si è sempre rifiutato sostenendo di non avere niente.
È successo che:
1) al settimo giorno circa di PEP mi si sono gonfiati, la mattina dopo un viaggio in pullman di 8 ore, un linfonodo nucale e in successione un lifonodo retroauricolare dello stesso lato. Entrambi molto dolenti e gonfi e che si sono lentamente sgonfiati, anche grazie ad alcune compresse di aspirina che ho assunto nei giorni successivi. Nessun altro linfonodo era alterato.
2) ho terminato la PEP e a distanza di circa due settimane mi si sono un po'gonfiati i linfonodi sottomandibolari seguiti da faringite, raffreddore e febbricola (37 circa) che ho preventivamente tamponato assumendo due-tre aspirine. In quei giorni avevo preso certamente freddo, non a caso avevo anche una specie di "peso" sul torace. Ho potuto notare che anche i linfonodi sottomentonieri erano gonfi e lo sono a distanza di tempo ancora parzialmente. Inoltre penso avessi un po' di mialgia a livello della mandibola. Non ho avuto rash né altri linfonodi interessati a livello ascellare o inguinale.
Siamo all'11 giugno e sono consapevole che in ospedale il test a 40 giorni sarebbe definitivo, ma sono letteralmente terrorizzato e non ho trovato il coraggio di farlo da quando ho finito la PEP. Ho due domande, che mi generano molta ansia, e che vorrei rivolgervi:
1) quant'è efficace una PEP iniziata a 44 h?
2) le manifestazioni cliniche che ho riportato, soprattutto quelle dopo il termine della PEP, possono essere indicative di infezione di HIV? So che i sintomi non fanno la diagnosi, ma ho molta paura: può l'assunzione di qualche aspirina aver mascherato una febbre che doveva essere più alta? I linfonodi sottomandibolari e sottomentonieri possono essere indicativi di HIV o avrei dovuto percepire anche quelli ascellari e inguinali?
Aiutatemi, sono davvero disperato. Non riesco ad accettare questa ipotesi e il fatto che il partner non abbia voluto eseguire il test, mi ha fatto sprofondare nell'angoscia.
- Risposta di risponditore non trovato:
- Buonasera Tantapaura,
ci scusiamo infinitamente per il ritardo nella risposta.
Ci descrive di una situazione in cui è noto un rischio per la trasmissione del virus HIV, motivo per cui ha assunto la PEP come da protocollo applicato dai colleghi che l'hanno valutata.
In merito all'efficacia di questa profilassi, è noto che è massima nelle prime ore dopo il rischio, ma non è possibile indicarne con certezza l'efficacia se intrapresa a distanza di 44 ore come nel suo caso.
La sintomatologia che ci ha descritto, inoltre, è del tutto aspecifica e non permette una diretta implicazione ad una eventuale infezione acuta da HIV.
Ulteriore elemento di rilievo, nel suo caso, è il ruolo attivo nel rapporto, che rende pertanto il rischio inferiore rispetto ad un eventuale ruolo attivo.
Detto ciò, lei si è comportato correttamente dapprima cercando di proteggere il rapporto con il preservativo, ed in seguito assumendo la profilassi.
Questo le deve dare lo spunto per avvicinarsi al test di conferma nel modo più tranquillo possibile, nel caso in cui ad oggi non lo avesse ancora eseguito.
Cordiali saluti,
Dr.ssa M.Menozzi