Scheda quesito
- Nickame:
- Arx
- Data:
- 03/10/2017
- Quesito:
- Buonasera
Vi scrivo per avere un parere circa la mia situazione. Qualche giorno fa ho avuto un rapporto vaginale non protetto con una ragazza che conosco da qualche giorno, che però mi ha rivelato essere solita avere rapporti sessuali con ragazzi senza utilizzare il preservativo, l'ultimo dei quali circa una settimana prima di avere quello con me. A seguito di questo avvenimento, recatomi in ospedale, mi è stato consigliato di iniziare un ciclo di PEP assumendo una compressa di Isentress la mattina, ed una di Isentress ed una di Truvada la sera, per 28 giorni. Successivamente, durante una nuova visita di controllo, però, un'altra infettivologa mi ha detto di ritenere esagerata questa terapia, che è raccomandata nel caso di rapporti vaginali solo se si ha la certezza circa la sieropositività del soggetto, essendo queste medicine tossiche per l'organismo ed il rischio di contagio , seppur esistente, comunque molto basso, circa 0,08%, sempre che la ragazza fosse sieropositiva, cosa ovviamente non scontata. Pertanto, sono molto indeciso se continuare la terapia oppure interromperla (ho iniziato la terapia dopo 42 ore dal rapporto e sono al terzo giorno). So che la decisione finale spetta a me, e che voi non potete prendervi una responsabilità del genere, però magari potreste aiutarmi a capire se questo ciclo di terapie comporta effetti collaterali irreversibili oppure se, una volta terminata, tutto ritorna come prima, e se il rischio di contagio con un solo rapporto vaginale non protetto è così basso da non giustificare tale terapia.
Mi scuso per essermi dilungato nella spiegazione, e vi ringrazio anticipatamente per il servizio da voi svolto.
Cordiali saluti.
- Risposta di :
- Gentile Arx,
mi sento più in sintonia con la valutazione della seconda collega che ha interpellato tuttavia avendo già iniziato la PEP avrei consigliato di completare una settimana di trattamento. Nel modelli animali 1 sett di PEP è parimenti efficace a 4 settimane.
Cordiali saluti
Prof. G. Guaraldi