Scheda quesito
- Nickame:
- Giampaolo
- Data:
- 14/08/2017
- Quesito:
- Buongiorno, sono un ragazzo gay di 23 anni. In data 2 Luglio 2017, in un momento di difficoltà, ho avuto un rapporto sessuale occasionale con un uomo di cui non conosco lo stato sierologico (so solo che è uno specializzando in medicina e che a suo dire era sano). Non c’è stata penetrazione ma ho praticato due volte del SESSO ORALE ATTIVO (in entrambi c’è stata COMPLETA eiaculazione nel mio cavo orale). In pratica si è trattato di un rapporto sessuale ad ALTO rischio di esposizione (Premetto che precedentemente a questo episodio non ho mai avuto partner occasionali e che a Giugno avevo eseguito un test dell’HIV di IV generazione in ospedale, risultato negativo). Comunque in data 12 Agosto 2017 (quindi a 40 giorni dal rapporto a rischio, quasi sei settimane) mi sono recato in un centro di analisi privato ed ho eseguito il test: VIRUS HIV - ANTICORPI ANTI HIV 1 e 2.
Oggi ho ritirato il referto, l’esito è risultato: NON REATTIVO. Il referto dice: Determinazione qualitativa degli anticorpi verso il virus dell’HIV di tipo 1, incluso il sottotipo 0 e/o il tipo 2.
Metodica utilizzata: dosaggio immunologico in chemiluminescenza.
Ora io non conosco i dati epidemiologici relativi al periodo di sieroconversione, ma immagino che a quasi sei settimane dal rapporto a rischio questo test possa essere considerato definitivo, no? Inoltre non ho mai accusato alcun sintomo in questo periodo. Grazie mille per le delucidazioni.
- Risposta di risponditore non trovato:
- Buongiorno Giampaolo,
abbiamo letto con attenzione il suo dettagliato quesito. Il rapporto orale può rappresentare un rapporto a basso rischio di trasmissione HIV qualora vi sia eiaculazione a livello del cavo orale, pertanto si è correttamente sottoposto al test HIV.
L'esito negativo a 40 giorni è molto attendibile, ma per ottenere un risultato definitivo sarà necessario ripetere il test ad almeno 90 giorni da tale rapporto.
Cordiali saluti,
D. Pavia, Dr.ssa C.Lazzaretti