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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Furla del 28/02/2016

Scheda quesito

Nickame:
Furla
Data:
28/02/2016
Quesito:
Gentili dottori, scusate se torno per la terza volta a chiedere aiuto, ma ho un ansia pazzesca. Non voglio abusare della vostra gentilezza, né mancare di rispetto a chi sta male, quindi se decidete di non voler rispondere lo capirò. Oggi pomeriggio ho preso un cono gelato, nocciola e fior di latte. Ho dato una prima leccata e subito dopo mi sono accorta della presenza di puntini rossi. Chiaramente mi é presa l'ansia perchè ho pensato che prima di assaggiarlo avrei dovuto guardarlo, cosa che non ho fatto. A poco a poco che leccavo vedevo altri puntini rossi. In totale ne avrò visti circa 30. É vero che io avevo il rossetto, però come posso escludere a priori che non fosse sangue? Io penso sempre al peggio. Altro particolare: sia la cialda, sia il tovagliolo che l'avvolgeva erano bagnati. Ma come mai erano bagnati?? Allora faccio bene a pensare male!! Purtroppo non ho visto le condizioni delle mani della signorina che me l'ha preparato, se aveva ferite/sangue o meno. Sono riuscita a buttare la cialda, ma il gelato no. Mi sembrava poco educato nei confronti della mia amica che gentilmente me l'aveva offerto. Che rischio corro? Eventualmente 30 puntini di sangue possono contagiare? Oppure servono delle quantità maggiori? So bene che si tratta di un contatto indiretto, tuttavia é stato immediato, meno di 10/5 sec. Dottori, la quantità sarebbe poca per comportare un contagio, dico bene? Per favore, io voglio certezze. Sapere che per contagiarsi, nei contatti indiretti, seppur immediati, servono GROSSE quantità, mi farebbe vivere più serenamente la mia vita. Vi chiedo scusa, ma cretemi sto male veramente, io mi sento a rischio a seguito di questo evento, mi viene da piangere. Se devo eseguire il test lo farò. Vi ringrazio con tutto il cuore. Un abbraccio S.
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Furla, abbiamo letto con attenzione il suo quesito e, nuovamente, possiamo rassicurarla. La situazione da Lei descritta non può rappresentare una possibilità di trasmissione del virus HIV, che è infatti estremamente fragile e non sopravvive nell'ambiente esterno. Anche se dovesse essersi trattato di una minima quantità di sangue, l'ingestione di tale piccola quantità non comporta rischio di trasmissione. Non siamo in grado di fornirLe in altro modo e pienamente la sicurezza e la tranquillità di cui sente necessità per vivere con più tranquillità le sue attività quotidiane, pertanto la incoraggiamo a proseguire il percorso iniziato con la terapeuta che Lei stessa ci ha detto in uno dei quesiti precedenti di aver intrapreso e di cui sta beneficiando. Cordiali saluti, B. Rossi, dott.ssa Santoro A