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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Paturnie del 14/01/2016

Scheda quesito

Nickame:
Paturnie
Data:
14/01/2016
Quesito:
Buona sera, Mi scuso anticipatamente nel caso in cui il quesito da me posto possa urtare la sensibilita altrui. Eviteró inutili preamboli e andró diretta verso l'esposizione del mio dubbio, per quanto immotivato possa sembrare di fronte ad occhi esperti. Un mese fa, mi sono recata in una struttura sanitaria milAnese per effettuare un test HIV, più per scrupolo personale che per altro; non conoscevo la struttura sanitaria (non sono di Milano, abito qua per motivi di studio), ho cercato su internet il luogo più vicino a me per effettuare il test...; il risultato, avuto in giornata, è stato NEGATIVO. Pensavo che la notizia riuscisse ad alleggerirmi, ma così non è stato: la mia mente ha cominciato a vagare e a immaginare che, magari, per accidentale errore da parte del personale, potesse essere stato utilizzato un ago infetto per l'effettuazione del prelievo. Specifico che, in quel momento, mi trovavo in uno stato di forte agitazione, e non mi sarei resa conto dell'eventuale circostanza in cui l'operatore avesse fatto ricorso ad un ago già usato. So perfettamente che tutte le strutture sanitarie sono tenute ad utilizzare strumentazione monouso, ma, siccome fallare è umano, io vi chiedo, con tutto il rispetto e l'ammirazione per il lavoro da voi svolto,e senza alcuna volontà di "sminuire" problemi sicuramente più gravi, quali pensate possano essere i rischi nella sciagurata ipotesi che l'ago utilizzato non sia stato sterile. Ho effettuato il prelievo alle 8.30 circa della mattina. Ho pensato che la modalità di prelievo è centrifuga: nel caso in cui l'ago fosse stato infettato, probabilmente, nel cammino del sangue dalla vena alla provetta, sarebbe arrivato anche il sangue infetto e avrebbe potuto "contaminare" i risultati delle mie analisi, se non contribuendo ad un risultato positivo, quantomeno alterando i valori e rendendo le mie analisi anomale, e dunque degne di segnalazione, o no? So che probabilmente adesso sto divagando, ma vi spiego che, proprio in questi giorni (quindi a un mese dal presunto prelievo a rischio), ho tutti i sintomi che possono essere ricondotti ad un contagio HIV: Influenza, raffreddore, tosse secca, sudorazione notturna, linfonodi ingrossati, dermatite, stanchezza. Quali pensate possano essere, sinceramente, le possibilità di un contagio avvenuto in questo modo? Esistono casi in Italia? Spero che possiate rispondermi, non sminuendo un problema che per me sta diventando grande e patogeno (valuteró l'idea di andare da uno psicologo). In attesa di una vostra cordiale risposta, vi mando distinti saluti e vi ringrazio in anticipo.
Risposta di :
Gentile Utente, dal suo lungo racconto emerge una condizione di paura che la porta a immaginare situazioni non realistiche. Sia serena sul risultato del suo test e valuti l'opportunità di un colloquio psicologico per aiutarla a trovare la serenità che le permette di leggere con serenità gli eventi. Cordiali saluti Dr. G. Guaraldi