Scheda quesito
- Nickame:
- lorenz91
- Data:
- 12/06/2015
- Quesito:
- Gentili dottori,
Vorrei capire meglio con il vostro aiuto il seguente aspetto: supponiamo di aver contratto, dopo un rapporto a rischio, l hiv. Supponiamo che ci sia una sieroconversione precoce, diciamo entro la seconda settimana dal rapporto, con manifestazione di sintomi quali linfonodi febbre rush...quello che chiedo è: facendo il test nel momento.di manifestazione di tale sintomatologia, l esito sarebbe necessariamente positivo o potrebbe essere ancora negativo nonostante le manifestazioni?
Grazie
- Risposta di risponditore non trovato:
- Gentile Lorenz91,
si può parlare di "sieroconversione" soltanto una volta che è stato possibile trovare anticorpi contro il virus (in poche parole, la sieroconversione si verifica quando un test passa da essere "negativo" ad essere "positivo"); eventuali sintomi aspecifici riscontrati nelle settimane successive ad un rapporto a rischio non possono essere considerati indicativi dello stato sierologico. L'esito di un test effettuato in concomitanza della sintomatologia che lei descrive, se effettuato a meno di 90 giorni dal rapporto a rischio, non sarà quindi da considerarsi come definitivo (potrebbe essere ancora negativo). L'indicazione è in ogni caso di effettuare un test dopo 3 mesi dall'episodio a rischio, indipendentemente dalla sintomatologia riscontrata nel frattempo. Solo in questo caso il risultato potrà essere considerato definitivo.
Cordiali saluti,
L.Gozzi, Dr.ssa F. Businco