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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di preoccupato del 20/05/2002

Scheda quesito

Nickame:
preoccupato
Data:
20/05/2002
Quesito:
Cari esperti, vi ringrazio molto della risposta datami. Volevo solo precisare che sia il sangue sulla rivista che sul bicchiere erano freschi (tant'é vero che ha anche lasciato una "strisciata" sul giornale che magari ho fatto io con il mio dito). Ora, non so da dove diavolo venisse. Ho timore che qualcuno abbia sfogliato la rivista prima di me e che abbia perduto "qualche pezzo", così anche per il sangue sul bicchiere di plastica. Eppoi tra i fogli di carta lucida, il sangue si può conservare umido per parecchio tempo. Successivamente, la comparsa di quei sintomi descritti nella mia precedente mail, mi hanno preoccupato enormemente. Tuttavia i linfonodi alle ascelle permangono ancora (dopo più di sei mesi; ho letto che dopo l'infezione acuta da hiv possono anche permanere, é vero?) e provocano il solito fastidio e dolorano leggermente (soprattutto quando sudo), ma ancora una volta la mia dottoressa mi ha tranquillizato sull'argomento dicendomi che sono alcuni linfonodi reattivi e non c'é da preoccuparsi. Anche la faringite avuta un mese dopo l'evento e durata più di una settimana mi preoccupava (non avevo mai avuto una simile faringite...). Comunque, come anche dite voi, non so se un test mi aiuterebbe a vincere i miei timori. Ho pensato di farlo, ma quando ero convinto di andare, mi sentivo un idiota. Insomma, i miei timori viaggiano, ma a volte sento che forse mi creo conseguenze inesistenti per eventi che probabilmente accadono a tutti, ma che semplicemente io noto subito perché sono timoroso (mentre altri non vi darebbero peso). Io non vorrei fare il test. Forse devo riuscire a dominare le mie ansie. Adesso sto prendendo un appuntamenteo da uno psicologo per cercare di risolvere la cosa. Tra l'altro in questo periodo ho conosciuto una ragazza molto dolce con cui spero che le cose vadano bene. A volte queste ansie si intromettono però anche tra i miei sentimenti. Settimana prossima volevo andare a fare il test... Però ci sono nuovi problemi. Per esempio, sabato sono andato in gelateria... Non é una frottola, ma dalla coppa gelato ho tirato fuori un "capello" che poi sembrava in realtà un pelo pubico... Era completamente immerso nel gelato e c'era anche una macchia magari rossastra, ma forse era solo cioccolato. Anche qui, come c'é finito non lo so. Io il gelato l'ho mangiato comunque, ma ora mi faccio mille idee: mi sanguinavano ancora le gengive, c'era la radice del capello attaccata, magari con qualche traccia residua di sangue, il gelato era freddo e conserva il virus, e magari era di una gelataia con le mestruazioni! Insomma, se andassi tra una settimana a fare il test, sò che tra sei mesi sarei lì ancora a rifarlo... Voi cosa mi consigliate? Vi chiedo ancora una volta... Scusate se chiedo ancora rassicurazioni... Sto esagerando nei miei pensieri o ci sono rischi reali? Vi ringrazio molto per il prezioso aiuto e chiedo scusa per la mia insistenza che comprendo possa essere fastidiosa.
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Preoccupato, dalla tua lettera si evidenzia come tu sia molto in ansia rispetto ad un virus, l'hiv, che non può essere contratto con le modalità da te descritte. È solo infatti attraverso lo scambio di liquidi biologici (sangue, sperma, secrezioni vaginali) che è possibile infettarsi, e non toccando un giornale o bevendo in un bicchiere. Anche i sintomi che hai descritto non sono strettamente imputabili all'aids, perché aspecifici (possono cioè insorgere per diverse cause). Ma come scrivi anche tu, le rassicurazioni non ti bastano, nemmeno un test negativo ti tranquillizzerebbe: alla prima occasione temeresti nuovamente che una macchia color rosso possa essere per te, causa di infezione hiv. Non so darti una spiegazione circa il motivo che ti porta ad essere in questo stato di apprensione: comprendo solo il tuo star male e il tuo desiderio di poter vivere il modo più sereno. Per questo, potrebbe esserti d'aiuto, come anche tu ipotizzi, rivolgerti ad uno psicologo, per capire cosa ti faccia stare tanto in ansia. Saluti e buona fortuna. Dr.ssa Claudia Galli