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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di intervento2014 del 20/11/2014

Scheda quesito

Nickame:
intervento2014
Data:
20/11/2014
Quesito:
Buongiorno Dottori Recentemente ho subito un intervento chirurgico con ricovero di tre giorni. Durante il ricovero ho osservato un’abitudine da parte degli infermieri del reparto che mi ha lasciato parecchie perplessità e, ora, delle preoccupazioni. Ovvero quanto venivano con il carrello nella stanza per fare prelievi o mettere/cambiare aghi canula, aprivano il materiale sterile e lo deponevano in un piccolo vassoino in plastica per poi portarsi al letto dei paziente e attuare la procedura. Fatta ciò depositavano il materiale sporco del sangue del paziente, tipo il cotone imbrattato di sangue o l’ago canula che avevano cambiato o le siringhe, su quello stesso vassoino per recarsi al carrello dove avevano i contenitori appositi in cui poi cestinavano il tutto. Poi, senza nemmeno ripulire il vassoino, aprivano e preparavano il nuovo materiale sterile sullo sesso vassoino per poi procedere con il paziente successivo. Non ho voluto, nelle diverse circostanze che ho notato questa prassi, far rilevare che non era molto sicuro procedere in quel modo in quanto avrebbero potuto contaminare il materiale sterile, per non irritarli dovendo stare ricoverato. Tuttavia dopo circa due settimana dalle mie dimissioni mi sono comprasi dei piccoli noduli rossi e doloranti sugli avambracci sia destro che sinistro. Il medico mi ha detto che poteva trattarsi di flebite ma era comunque dubbioso. Questo sintomo è durato per quasi un mese attenuandosi per qualche giorno, per poi riacutizzarsi e poi nuovamente attenuarsi (tuttora, dopo circa 50 giorno è leggermente presente). Arrivati a circa 5/6 settimane dall’internevo mi è comparso un rigonfiamento doloroso sul lingue destro tra la linea che divide l’anca e il basso addome. Ritengo possano essere dei linfonodi ingrossati, così come ritengo siano i noduli sugli avambracci. Preoccupato da ciò a 7 settimane (quindi circa 50 giorni) dalle miei dimissioni mi sono recato presso un centro ed ho fatto un TEST RAPITO ALERE DETERMINE HIV1-2 ag/ab con esito negativo. Vorrei quindi sapere, visto che i sintomi persistono, il rischio che ho posso aver corso e se il test che ho fatto a 50 giorni dall’evento è attendibile o meno, visto che ho anche letto una recentissima circolare emessa con urgenza della ditta ALERE che ha segnalato delle problematiche di rilevamento con questo test. Ringrazio per l’attenzione
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Intervento2014, ci scusiamo per il ritardo nella risposta. Abbiamo letto il suo quesito e possiamo dirle che l'episodio da lei descritto non configura un rischio per la trasmissione di HIV e pertanto può stare tranquillo. Se la sintomatologia descritta dovesse persistere la invitiamo a rivolgersi al suo curante che saprà indirizzarla, se necessario, ad uno specialista. Cordiali saluti, S.Fenocchi, Dr.ssa C.Lazzaretti