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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di carolina del 07/01/2014

Scheda quesito

Nickame:
carolina
Data:
07/01/2014
Quesito:
Buonasera, ho letto per sbaglio un articolo su internet che parlava della sifilide e mi sono molto spaventata quando ho letto che la sifilide terziaria può comparire fino a 40 anni dopo il contagio con danni neurologici e cerebrali irreversibili. Vi scrivo perchè 24 anni fa quando ero incinta della mia seconda figlia, mio marito mi mise le corna andando a prostitute senza precauzioni. Io all'epoca lo perdonai e gli feci fare solo il test dell'hiv,era negativo e mi sono tranquillizzata, non sapevo dell'esistenza di questa brutta malattia. Se è vero che fino a 40 anni dopo la fase terziaria della sifilide può comparire,questo significa che io e mio marito potremmo essere ancora a rischio? Quando io partorii, non si facevano i controlli che ci sono ora, e potrei aver avuto benissimo la sifilide decapitata oppure aver avuto la siflide ma non averla riconosciuta. Una volta tanti anni fa sia io che mio marito abbiamo avuto degli sfoghi su tutto il corpo tipo morbillo ma non ne abbiamo dato peso, poi le bolle dopo un pò sono scomparse. Chiedendo consiglio qua e la mi hanno preso tutti un pò per pazza e che se avessi contratto la sifilide, da tempo avrei avuto quella terziaria con i danni ad essa correlata. Io sono preoccupata e spero che possiate darmi voi una tranquillizzata con dati scientifici, non con dicerie di amici come ho fatto fino ad ora.
Risposta di risponditore non trovato:
Buonasera Carolina, l'unico modo per escludere o accertare una sifilide in assenza di lesioni tipiche è eseguire una sierologia per Treponema pallidum, ossia un semplice esame del sangue. Ad ogni modo, la sifilide è un malattia infettiva curabile con un trattamento antibiotico, perciò può stare tranquilla. Tuttavia, in considerazione di quanto ci ha descritto, vi è indicazione sia per lei che per suo marito a sottoporsi a tali accertamenti. Il suo medico curante potrà orientarla e richiedere i dovuti approfondimenti diagnostici per escludere una eventuale positività a questa malattia. Cordialità, F.Cavazzini, Dr.ssa M.Menozzi, Dr.ssa C.Lazzaretti