Scheda quesito
- Nickame:
- marta
- Data:
- 02/11/2013
- Quesito:
- Buonasera sono una signora di 40 anni che purtroppo ha vissuto un’esperienza terribile. Mi trovavo con la mia famiglia a trascorrere le vacanze in una città. Mentre stavamo alla fermata della metro,un signore stava facendosi una dose in vena,ha visto che lo stavo guardando,mi ha detto una brutta parolaccia e mi ha piantato la siringa iniettandomi anche un po’ di quella robaccia.Oltre al gonfiore ho sentito un po’ di sbandamento,ma dovuto sicuramente perlopiù dall’ansia che mi stava pervadendo.Ho chiesto subito alla gente intorno di indicarmi l’ospedale ma mi hanno detto che lì non c’era e che quello + vicino si trovava a 40 km e che conoscono quell’uomo che ha l’hiv,e non sanno se anche le epatiti ma sicuramente si. Allora tramite telefono ho cercato un numero verde MTS.Mi ha risposto un uomo che si è detto molto esperto e che mi ha detto di tranquillizzarmi per vari motivi: che certamente non è come lo scambio di siringhe tra tossicodipendenti,che è stato iniettato un minimo mentre i tossici si fanno tutta la siringa con + probabilità di infettarsi,che per l’epatite B allora basterebbe anche la saliva ma che fortunatamente cronicizza solo nel 2-3% dei casi.Per l’epatite C mi ha detto che serve più sangue come una trasfusione.Si è esposto anche sull’hiv e mi ha detto che una singola esposizione tra l’altro così inusuale, non comporta rischi e che non esistono in letteratura contagi avvenuti in questo modo.Io mi sentivo una morta che cammina,ma ora mi sento sollevata.Ditemi che la pensate allo stesso modo,cerco un altro parere non perché non mi fido ma per sapere anche il vostro.Adesso psicologicamente stò anche meglio. Secondo Lei mi sono esposta a malattie anche se involontariamente? Non mi cambiate per favore parere,mi getterei nello sconforto più totale nche perchè non credo di aver parlato con uno stupido, dato che è l'addetto alle risposte su mst,sa di cosa parla. grazie di nuovo
- Risposta di :
- Gentile Marta,
racconta un episodio drammatico che avrebbe necessitato di un acceso in pronto soccorso per eseguire un adeguato percorso di screening e di profilassi. Stante la dinamica è necessaria una sorveglianza sia per HIV che per epatiti a 1 e tre mesi dall'accaduto.
Le confermo che le epatiti virali oggi sono curabili anche durante la forma acuta e che il contatto con materiale biologico infetto non rappresenta un rischio certo di infezione.
Cordiali saluti
Dr. G. Guaraldi