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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di ellebi10 del 22/04/2013

Scheda quesito

Nickame:
ellebi10
Data:
22/04/2013
Quesito:
salve, venerdì 19/04/13 ho avuto il mio primo e unico rapporto sessuale protetto con una prosituta, che esercita in un centro austriaco dove si dice siano controllate ma io non ci credo.il rapporto è durato pochi minuti. il profilattico è stato inserito regolarmente e alla fine era integro( lo sperma non usciva, però non ho fatto la prova con l'acqua per vedere se vi fossero dei minuscoli fori). sono nel panico più totale perchè ho paura di aver contratto hiv perchè nella parte bassa dell'addome 5/6 cm a partire dalla base del pene verso ombelico ho due o tre brufoletti , punti rossi diametro 3 cm circa, cioè la pelle ha soluzione di continutà seppur per 1cm . non sono escoriazioni e non esce assolutamente sangue , sono solo arrossamenti come brufoletti. temo che questi possano essere stati la porta di ingresso del virus in quanto alla fine del rapporto su quella zona c'era del fluido, più che secrezioni vaginale mi sembrava il gel che la professionista ha usato mettendolo sul profilattico con pene eretto prima di iniziare il rappporto. sono due giorni e due notti che leggo e ho le idee confuse ci sono medici che dicono che le ferite devono essere sanguinanti ma forse parlano di chi lo trasmette mentre io temo che le secrezioni vaginali possano essere entrate da questi miei arrosamenti. chiedo scusa per l'esposizione molto confusa e carica di ansia. confido in un vs parere. penso che non riuscirò a stare calmo finchè non farò il test ma dovrò attendere tre mesi o sei addirittura. grazie per la vs gentile risposta.
Risposta di risponditore non trovato:
Buonasera Ellebi10, innanzitutto grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Il profilattico, correttamente utilizzato come nel suo caso, protegge dalla trasmissione del virus HIV. I "brufoletti" di cui parla non possono essere stati la "porta di ingresso del virus". Può quindi tranquillizzarsi, perché la situazione da lei descritta non è a rischio. Pertanto, se deciderà di farlo, si potrà avvicinare con tutta la serenità possibile al test, in modo da accertare il suo stato sierologico ed incrementare così la conoscenza sul proprio stato di salute. Cordiali saluti, G. Dolci, dr.ssa M. Menozzi