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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di genoveffo del 26/01/2013

Scheda quesito

Nickame:
genoveffo
Data:
26/01/2013
Quesito:
Egregi Dottori, Scrivo per porVi 3 domande. 1) Qual è l'attendibilità del test HIV denominato "Ab anti HIV 1-2", a 25 giorni dal rapporto a rischio, consistente in un rapporto orale attivo di circa 25 minuti, senza eiculazione? Ho letto più volte che il test dopo un mese ha un'alta attendibilità, ma vedo che ne esistono tanti e che spesso si parla di test ELISA, o I, II, III, IV generazione. Quello citato che cos'è? 2) questa è una domanda tecnica. Spesso ho sentito che la probabilità di contagio, oltre ad essere funzione della carica virale e della modalità di trasmissione, è anche strettamente legata all'efficienza del sistema immunitario del ricevente. Il giorno successivo al rapporto a rischio mi sono recato al pronto soccorso per parlare con uno specialista, il quale, dopo avergli esposto la situazione, tra le altre cose disse che per sviluppare l'infezione è necessario comunque che entri in circolazione una carica virale minima. Ciò del resto è confermato da molte altre cose che ho letto. Posso anche supporre che la necessaria "carica minima" sia comunque legata all'efficienza del sistema immunitario del ricevente. Tuttavia, una cosa non mi è chiara. Premesso che il test HIV consiste nella valutazione dell'esistenza di anticorpi contro l'HIV, le "particelle" di HIV che stanno al di sotto di questa "carica minima" e tali da non far sviluppare l'infezione, vengono comunque distrutte dal sistema immunitario. E per farlo, l'organismo deve pur sviluppare degli anticorpi! In sintesi: non capisco come fa l'organismo ed eliminare una seppur minima quantità di virus, senza sviluppare i relativi anticorpi. 3) Esiste un grafico che dà l'attendibilità del test con il passare del tempo?
Risposta di :
Gentile Genoveffo, le rispondo per punti alle sue domande esplicite: 1. L'attendibilità del test Ab anti HIV 1-2", a 25 giorni dal rapporto a rischio non è buona ma non elevata in quanto occorre ripetere il test a 90 gg dall'eoiusodio di rischio. Trattandosi tuttavia di un rischio solo potenziale (rapporto orale attivo di 25 min) il test assume già un valore clinico prognosticamente valido 2. Esistono contati di HIV che non diventano infezioni. Questi sono dimostrabili in partner sierodiscordanti con tecniche immunologiche sofisticate. I meccanismo di protezione rispetto all'infezioni permissione sono noti solo in parte, il più discusso è la delezione genetica omozigote del gene che codifica il recettore CCR5 necessario per la internalizzazione del virus nei marcofagi 3. all'aumentare del tempo sensibilità e specificità del test HIV aumentano per raggiungere un plateau a 90 gg Cordiali saluti Dr. G. Guaraldi