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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Ciccio del 04/04/2012

Scheda quesito

Nickame:
Ciccio
Data:
04/04/2012
Quesito:
La mia lettera è più una considerazione che una domanda: ho avuto tre rapporti occasionali negli ultimi anni e a breve farò un test hiv per sincerarmi del mio stato. I rapporti a rischio per cui farò il test riguardano sesso orale ricevuto anche con eiaculazione mentre i rapporti penetrativi invece sono sempre stati protetti. Non sto a chiedervi se è necessario che io faccia o meno il test perchè conosco la vostra posizione, sia per aver letto vari altri quesiti in merito sia in base alla mia conoscenza sul tema. Proprio leggendo le vostre risposte però noto che vi siete nell'ultimo periodo alquanto 'ammorbiditi' sulla tematica sesso orale specie sulla fellatio ricevuta; risposte ai quesiti dal 2003 fino al 2005 erano decisamente fermi sul rischio di questa 'attività' poi più recentemente fino al 2008-2009 pur continuando a definire rischioso anche se solo teoricamente questo tipo di contatto rassicuravate di più gli utenti sul fatto che fare il test fosse puramente una questione di scrupolo più che di rischio concreto legato al comportamento in questione, infine nelle risposte attuali definite la fellatio ricettiva non a rischio ma indicate il test per fini conoscitivi il proprio stato sierologico. Nella coerenza che avete sempre mantenuto continuando ad indicare la necessità di eseguire il test in situazioni di sesso orale ricevuto (comprensibilissimo e giustissimo nell'ottica del vostro lavoro)volevo chiedervi il motivo di questo progressivo "mutamento" di posizione sul rischio che si corre in queste pratiche. Consapevole che dopo lo scoppio dell'epidemia di aids il sesso orale sia diventato molto diffuso nei rapporti occasionali perchè considerato poco rischioso (è un mio pensiero), capisco anche che il vostro è un servizio di counselling e che quindi le risposte tendono ad essere il più personalizzate possibile, vedo anche la mole di domande che ricevete su questo argomento (e ciò è indicativo su quanta confusione ci sia in giro sul tema); alla luce di tutto ciò gradirei sapere se questa è solo una mia impressione oppure c'è un motivo reale (magari fattori clinici che noi non medici non conosciamo) che giustifichi questa "evoluzione" della vostra posizione su questo tema. Ci tengo a sottolineare che la mia non è una critica ma una richiesta di confronto tra le mie idee da profano ed il vostro settore, proprio perchè ritengo li vostro lavoro utile e serio e ritengo voi professionisti preparati e all'altezza mi sono permesso di chiedervi questo. Grazie e cari saluti
Risposta di :
Buongiorno Ciccio, le rispondo sinteticamente: si, c'è stata un'evoluzione. Grazie alla ricerca, e alla casistica, è possibile ora considerare la possibilità della trasmissione di HIV attraverso i rapporti orali come poco significativa. Esistono operò variabili specifiche come i sanguinamenti orali, le ulcerazioni afose e le parodontiasi che possono rendere un rapporto orale di fatto come un contato con sangue. In questo caso il rischio diventa più significativo. Diventa allora importante il counseling come atto medico in grado di analizzare la singola condizione di rischio cordiali saluti Dr. G. Guaraldi