Scheda quesito
- Nickame:
- RATIO
- Data:
- 13/10/2011
- Quesito:
- Testo del quesito:
Vorrei sapere per quale motivo indichiate la promiscuita'sessuale come rilevante nel fattore di esposizione a rischio hiv,pur in presenza di utilizzo corretto del condom.l'HIV non si prende un po'per volta,ma e'significativo il singolo rapporto sessuale,non la somma di piu'rapporti protetti.Non ha alcuno valore razionale l'indicazione di un test in caso di rapporti correttamente protetti.Che sia uno o centomila,il rischio si misura nel singolo comportamento,non nella somma.Questa e'logica.Se nel dato concreto non e'presente un fallimento del preservativo,che sia uno o centomila,nn esiste differenza.L'hiv si prende con un rapporto a rischio,non con una somma di rapporti con categorie a rischio.Altrimenti nn e'scienza ma altro.Il rischio e'dato dal singolo comportamento non dalla somma di comportamenti.Mi auguro rispondiate e pubblichiate questo post;ad ogni modo nn condivido,in presenza di rapporti protetti correttamente,la necessita'di effetturare un test.Le probabilita'si misurano su un dato concreto,non sulla somma di dati teorici.L'hiv non si prende un poco alla volta,ma e'in quella volta che si misura il rischio!Il rischio potenziale non esiste,e'un'irratio teorica.
Testo della risposta:
Gentile Utente, concordiamo con lei che il preservativo integro è una barriera efficace contro il virus HIV se correttamente utilizzato dall'inizio alla fine del rapporto. Per quel che riguarda il test HIV, anche seguendo le indicazioni del CDC di Atlanta, consigliamo a tutti gli individui in attività sessuale di eseguire un test HIV per conoscere il proprio stato sierologico, anche in assenza di comportamenti a rischio. Cordiali saluti dr. S. Zona, dr. G. Guaraldi
Beh l'attivita'sessuale e'propria di tutti gli esseri viventi in buona salute psico fisica.Chi non ha un'attivita'sessuale ha con buona probabilita'evidenti problemi di salute fisica o psichica.Sfortunatamente io provengo da una scuola di pensiero razionale e una risposta quale questa offertami non e'una risposta eziologicamente orientata,direi una non risposta.Anzi no,Direi un passa parola.Atlanta e'un centro universitario di un certo rilievo ma io la domanda l'ho posta allo staff di Helpaids.Boston propone i test definitivi a 42 giorni,se nn erro..esattamente come in Francia,ma io sono in Italia!Se un soggetto e'cosciente di aver usato correttamente il condom puo'fare un test hiv a sei mesi o deve e sottolineo deve effettuare un test hiv.L'indicazione e'opzionale o protocollata?Il consiglio lo accetto dall'amico,non da un medico.Il protocollo nazionale ed europeo che dice?Ripeto i medici non consigliano,danno delle indicazioni,sulla base dell'osservazione scientifica Allora posso sapere perche'e'opportuno effettuare un test hiv in luogo di piu'rapporti correttamente protetti con soggetti sierosconosciuti?Posso sapere perche'la fellatio passiva,in assenza di perdite ematiche,necessita di un test hiv?Se mi rispondete con il calcolo del rischio bologico e'come non rispondere.Voglio sapere la ratio,altrimenti e'lettera morta.Spero che abbiate capito il senso.Grazie.
- Risposta di :
- Gentile Utente,
ribadisco la doppia valenza del nostro servizio di web counselling: 1. L’indicazione al test viene stabilita in base al comportamento individuale basandoci sul rischio dei singoli rapporti riferiti (concordo che rapporti sessuali con partner multipli, se sempre adeguatamente protetti dal profilattico non rappresentano una condizione di rischio per il singolo; la fellatio ricevuta rappresenta un rischio clinicamente poco significativo). In base al rischio individuale il nostro servizio “RACCOMANDA” l’esecuzione del test HIV. 2. L’indicazione al test all’interno della comunità, in base alle indicazioni del CDC e del gluppo di lavoro europeo “HIV IN EUROPE”, ci porta a consigliare l’esecuzione del test a tutte le persone con rapporti sessuali promiscui (alias con più di un partner) ovvero alle persone che presentino “segni e sintomi sentinella” cioè condizioni morbose più frequentemente osservate nelle persone con infezione da HIV. Questo atteggiamento rientra nella prospettiva di fare emergere il sommerso di persone sieropositive inconsapevoli e che non riescono a percepire il proprio rischio individuale. In questa prospettiva “CONSIGLIAMO” il test HIV.
Cordiali saluti
Dr. Giovanni Guaraldi