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Quesito di lalla72 del 31/08/2011
Scheda quesito
- Nickame:
- lalla72
- Data:
- 31/08/2011
- Quesito:
- Buongiorno gentili dottori, circa quattro mesi fa, mi è capitato di avere un rapporto occasionale a rischio (con un signore conosciuto in ferie - rapporto vaginale, non protetto, coito interrotto). A circa 2 mesi da quell'incontro ho fatto i vari test (epatiti, hiv ecc) e sono risultata negativa a tutto. Ho ripetuto l'hiv a 108 giorni dal rapporto (3 mesi e mezzo circa) ed è risultato ancora negativo. Tuttavia i dottori del centro mst di Treviso non hanno considerato questo dato di grande importanza né tanto meno di valore definitivo, mi hanno detto che devo ripetere il test alla fine del sesto mese e che nel frattempo devo continuare a considerarmi a rischio. Immagino che per quel che riguarda la sanità pubblica e i laboratori ulss le tipologie di test siano simili tra un centro e un'altro (abbiano più o meno tutte la stessa validità). Perché allora esistono delle opinioni così diverse sulla lunghezza del periodo finestra? Quanto sono alte le probabilità che il test che ho fatto a tre mesi abbondanti di distanza dal rapporto a rischio non abbia "visto" gli anticorpi che doveva vedere? o che io non li abbia ancora prodotti? I test che ho fatto portano tra parentesi la dicitura "chemiluminescenza", è una tecnica sicura? grazie della vostra disponibilità e scusatemi per il disturbo.
- Risposta di :
- Gentile lalla72, buongiorno. In base alla nostra esperienza, alla letteratura scientifica e al nostro confronto di equipe, consideriamo definitivo il test effettuato a 90 giorni dal rapporto a rischio. La probabilità di errore del test dopo questa data è irrisoria. Puó di conseguenza stare tranquilla riguardo all'accaduto. Detto questo, in caso le desse più sicurezza o servisse al suo medico per un'ulteriore conferma, si puó pensare di effettuare un ulteriore esame. Cordiali saluti, G.Galli, Dr. G.Guaraldi
