Scheda quesito
- Nickame:
- sabrina
- Data:
- 23/08/2011
- Quesito:
- salve sono andata a trovare mia zia in ospedale dopo che è stata operata premettendo che è malata di hiv, epatite C e B. Mentre mi trovavo lì in stanza vicino a lei, sono entrati due infermieri che dovevano toglierle la farfallina dalla mano. Non sò se posso dire in che ospedale mi trovavo comunque si tratta di un ospedale dove queste cose le fanno fare ai laureandi e che quindi non sono pratici di queste cose. Le ha sfilato questa farfallina dal braccio e siccome c'ero io proprio lì vicino, l'ha piantata a me facendomi uscie del sangue. Volevo subito andare dal capo sala ma lui mi ha supplicato di non dire niente e che tanto io non avevo rischiato nulla. Ci ho creduto e mi sono tranquillizzata ma ho preferito chiamare qualche numero verde per avere conferma di questo e fortunatamente sono stata tranquillizzata. In più mi è sato detto che si tratta di un contatto indiretto anche se si tratta di un ago cavo e che comunque non mi è stato iniettato il contenuto ma sono stata solamente pizzicata e tra i tossicodipendenti le malattie neglia anni 90 sono state trasmesse perchè non si limitavano a pizzicarsi con la stessa siringa ma ad iniettarsi lo stesso contenuto in vena. Siccome mi è stata punta la vena, è per questo che mi è uscito parecchio sangue e mi sono preoccupata per l'hiv, e le epatiti in particolare. Mi è stato detto di stare assolutamente tranquilla per l'accaduto e di dimenticarlo. Ho scritto anche a Voi perchè mi siete stati segnalati da un mio conoscente che Vi ammira e che mi ha assicurato che siete i più bravi e seri in materia. Secondo voi ho rischiato hiv o le epatiti C e B?
- Risposta di :
- Gentile Sabrina,
quelle da lei descritte appare una dinamica del tutto inusuale per i rischi a potenziale infortunio biologico in ambiente ospedaliero
Per quanto riguarda l'hiv, il test è già indicativo a 30 giorni dall'episodio e definitivo dopo 90, mentre lo screening per le epatiti può considerarsi definitivo dopo 6 mesi dall'accaduto.
Cordiali saluti, S. Paderni. Dott. Giovanni Guaraldi