Scheda quesito
- Nickame:
- mark 63
- Data:
- 03/07/2011
- Quesito:
- Caro Dr. Guaraldi, mi perdoni se le scrivo ancora. Mi ha già tranquillizzato più volte e consigliato un percorso psicologico. E' quello che sto facendo da un po' e stavolta mi permetta di scriverle più per uno sfogo che per chiedere informazioni.
Sicuramente sia lei che lo psicologo che mi segue avete ragione a dire che io ho focalizzato per paure mie interne la mia fobica attenzione su un episodio che più volte lei ha definito ASSOLUTAMENTE NON A RISCHIO ( in breve mia moglie scosta una siringa abbandonata dal ciglio della strada con le scarpe aperte, senza pungersi nè sporcarsi in maniera evidente di sangue ). Però mi consenta di dire che se una persona come me, solitamente razionale, come padre come marito e come professionista, cade in queste ansie è anche per la confusione che specie su Internet, c' è su questa malattia. E quel che è peggio spesso è creta anche da medici ! Io non voglio fare nomi per la privacy, ma basta andare su un portale abbastanza noto ( www.medicitalia) per trovare un accostamento al problema completamente differente da siti specialistici come voi e come quello del Ministero della Sanità.
Voi dite che anche pungersi con siringhe abbandonate nn è rischioso ? e lì c'è un medico che dice che è ad "evento ad alto rischio ".
Voi dite che il virus è infettante solo per pochi istanti fuori dal corpo umano ? Per loro lo è anche dopo ore.
Per voi la cute è una barriera sicura e anche se vi fossero eventuali dermatiti, eritemi, abrasioni, ecc. il pericolo ci sarebbe solo se generassero ferite visibilmente sanguinanti ?
Per un dermatologo che risponde lì si rischia anche se ci sono delle microlesioni e tanto più se ci sono anche dei lievi fenomeni infiammatori ( eritemi, ecc. ).
E' chiaro che così quelli come me si smarriscono e ricominciano a torturarsi . Perchè è chiaro che chi sposta una siringa, sa di non essersi punto e sa di non avere ferite sanguinanti, ma è ovvio che non è che, prima di spostare la siringa, ha fatto un esame microscopico o dermatologico sulla pelle per vedere se ci sono microlesioni o piccole irritazioni dermatiche. eritemi, ecc. !
E allora che dire dei continui contatti che quotidianamente abbiamo che a questo punto potrebbero diventare anche loro eventuali rischi !
Alla fine cos' accade : che quelli come me affollano gli studi degli psicologi e i siti come il vostro e magari chi ha veramente comportamenti a rischio continua ad averli, perchè tanto anche l' aids diventa una sorta di "lotteria" !
Io chiudo qui lo sfogo :
se vi ho tolto ancora tempo mi scuso ; se vorrà rispondermi, via e mail o sul sito, la ringrazio perchè specie in questo momento in cui seguo questa terapia le sue rassicurazioni sarebbero sempre utili e mai superflue. Comumque penso che rispondere sullo sfogo sarebbe anche utile agli altri utenti come me che affollano il sito ( mi dispiace ma aleggere a quanti siete costretti a consigliare psicologo sono veramente tanti). Grazie
P.s. Non sarebbe male chiarire chi risponde alle domande ( a volte c' è scritto risponde Tizio e poi sotto ci sono altri nomi )
- Risposta di risponditore non trovato:
- Buongiorno Mark,
sono andata a vedere i quesiti che dal 2007 ci sta inviando e mi dispiace trovarla ancora preoccupato per un episodio che non è a rischio per la trasmissione di HIV.
Non penso che rispondere in dettaglio alle sue domande sulle modalità di trasmissione possa sedare le sue preoccupazioni. Anzi penso che accadrebbe il contrario, in quanto ogni nuova informazione rischia di diventare fonte di dubbi e ansia.
Mi sento di incoraggiarla a proseguire il percorso terapeutico che ci scrive di avere intrapreso da un po'.
Cordiali saluti, C.Lazzaretti, Dott.sa C.Vallini