Scheda quesito
- Nickame:
- Giorgio
- Data:
- 14/06/2011
- Quesito:
- Egregi Signori,
circa 2 anni e mezzo fa, camminando normalmente per strada (una strada del centro città ad alta frequentazione) mi sono accorto di avere un ferro di forma aghiforme conficcato nel tacco della scarpa.
Ho tentato in qualche modo di liberarmene senza doverlo toccare con le mani ma, non riuscendoci, dopo aver camminato un poco, mi sono visto costretto ad intervenire con una mano. Ovviamente, intimorito dal fatto di dover toccare un oggetto sconosciuto raccolto per strada, ho cercato di afferrarlo con cautela nella sua parte centrale (utilizzando un fazzoletto di carta per evitare un contatto diretto con questo ferro), evitando l'estremità che immaginavo pungente. Essendosi conficcato bene nel tacco della scarpa, ho dovuto esercitare una notevole trazione per estrarlo. Pur non avendo mai perso la presa, ho notato dopo averlo gettato in un cestino con il fazzoletto che lo avvolgeva, che ero ferito sotto l'unghia del pollice della mano utilizzata per liberarmi. Non posso escludere che questa ferita sia stata causata da uno sfregamento contro il bordo del tacco della scarpa durante la trazione, però non mi sento neppure di escludere del tutto che l'estremità conficcata nel tacco, fuoriuscendo a seguito della trazione, mi abbia graffiato inspiegabilmente sotto l'unghia del pollice a seguito di una qualche anomala flessione. Il risultato comunque è che mi sono ritrovato con un graffio sanguinante sotto l'unghia. Arrivato a casa, dopo circa 20 min., ho lavato le mani e disinfettato accuratamente il graffio con alcol etilico. Sono vaccinato per l'epatite B e in regola con il vaccino antitetano però, a distanza di oltre 2 anni, sentendone di tutti i colori e avendo la percezione di vivere in una città con alto tasso di tossicodipendenti, mi viene il dubbio che possa essermi esposto al rischio di contagio da virus HIV ed Epatite C. Purtroppo, causa la scarsità di luce naturale, non sono riuscito ad escludere con certezza che fosse l'ago di una siringa. Forse era un pò troppo lungo per essere l'ago di una siringa abbandonata da un tossicodipendente. Inoltre, non mi pare ci fosse un colletto ad una delle due estremità (tipico di qualsiasi ago ipodermico). ipotizzando però che fosse l'ago di una siringa, probabilmente, viste le circostanze, era vecchio ed abbandonato da tempo nell'ambiente (?)...in questo caso, posso presumere che la carica virale delle eventuali tracce ematiche ancora presenti su tale ferro aghiforme fosse trascurabile?
Ho corso, secondo voi, un rischio potenzialmente significativo? Stranamente sono diventato più ansioso del solito e, a dispetto delle rassicurazioni già ricevute da più parti, vorrei sapere se è consigliabile sottoporsi a test specifici.
Nel ringraziarvi anticipatamente per quanto farete, porgo distinti saluti.
Giorgio
- Risposta di :
- Gentile Giorgio, buongiorno.
Dopo aver letto attentamente la sua email, posso rassicurarla sulla assoluta mancanza di rischio per HIV e HCV nella situazione da lei descritta. Non ha quindi corso un rischio significativo. Può smettere di pensare a questo episodio.
Cordiali saluti, G.Galli, Dr.ssa Vallini