Scheda quesito
- Nickame:
- cianolo
- Data:
- 09/06/2011
- Quesito:
- Buongiorno
leggo sul sito questa informazione: Sieroreversione: mentre in passato i vecchi test HIV potevano risultare negativi in alcuni soggetti in fase di malattia conclamata (AIDS), a causa della debolezza delle difese immunitarie, oggi con i nuovi test questo non accade.
Cosa si intende e cosa devo considerare per nuovi test, solo test di IV generazione con la ricerca dell'antigne Agp24 o anche test di III generazione senza la ricerca dell'antigene?
POI SOPRATTUTTUO LEGGO 2 RISPOSTE A DUE QUESITI PRATICAMENTE IDENTICI (RIPORTATI DI SEGUITO) E LEGGO 2 RISPOATE DIFFERENTI QUAL è LA VERITà E LA RISPOSTA DA TENERE IN CONSIDERAZIONE???
vorrei capire perchè a due quesiti identici sono state date du risposte differenti, ripoRto qui di seguito:
N°1 Nickname:stefania78Data:03.02.2006Quesito:
Gentile staff di help aids,
che affidabilità ha il test elisa nella diagnosi di Hiv qualora la si sospettasse in una fase già avanzata, per esempio dopo dieci anni, da un possibile contagio?
Ho letto in Internet che un test elisa in questo caso può dare dei falsi negativi e che bisogna eseguire un test PCR. Potete darmi chiarimenti in merito?
Ho delle placche biancastre sul lato sinistro della lingua (compaiono all'incirca ogni 10-15 giorni e durano per 4-5 giorni) che assomigliano molto alla leucoplachia, riguardo alla quale ho letto essere un sintomo di infezione da HIV in fase avanzata. è così o nel mio caso ammesso che si tratti di leucoplachia potrebbe essere stata causata dalla mononucleosi? (Sono risultata positiva al virus Eppstein Barr nel mese di aprile scorso).
Infine avrei dei dubbi su altre questioni:
- che differenza c'è tra infezione avanzata da HIV ed AIDS conclamato o avanzato (o terminale)?
-può una persona con valori di routine nella norma essere in fase avanzata o conclamata?
Vi prego rispondetemi presto avrei bisogno di spiegazioni dettagliate perchè sono molto confusa.
Inoltre sono nel panico perchè a causa di queste placche simili alla leucoplachia non mi fido del risultato negativo del test anticorpale elisa perchè penso di essere in uno stato già di immunosoppressione o di sieroreversione e di avere quindi dei falsi negativi. Per questo motivo ho effettuato anche un test PCR ma sono ancora in attesa del risultato. Ho fatto bene ad eseguirlo oppure può dare anche questo test dei falsi negativi in caso di infezione avanzata o terminale? Quali altri esami posso fare per escludere definitivamente il contagio da Hiv? E quali analisi per diagnosticare o escludere eventualmente la presenza della leucoplachia? Vi prego aiutatemi sono molto in ansia soprattutto perchè desidero molto avere dei figli ed ho paura che possa infettarli qualora la mia infezione da HIV non venga riconosciuta e diagnosticata. Vi ringrazio in anticipo delle vostre risposte sicuramente esaustive.
Cordiali saluti,
Stefania78
Risposta di Cinzia Cappi:
Gentile Stefania,
si parla di AIDS quando una persona HIV positiva, a causa dello stato immunitario molto compromesso per la progressione della malattia, manifesta delle infezioni specifiche, definite 'opportunistiche'. Il test ELISA è il test di riferimento per la diagnosi di HIV; il test ELISA può dare risultati falsamente negativi dopo anni di AIDS avanzato, gravemente sintomatico, quando gli "anticorpi" sono talmente bassi da non essere riscontrati dal test.
Per quanto riguarda le lesioni che riferisce di avere alla lingua, bisognerebbe valutarle con una visita medica prima di definirle;le consigliamo pertanto di rivolgersi al suo medico di fiducia.
Saluti
Dr.ssa Luzi K., doitt.ssa Cinzia Cappi
N°2Nickname:anto24Data:13.12.2005Quesito:
Gentile redazione di HelpAids, in primo luogo vorrei fare i miei più sentiti complimenti per il servizio che offrite, chiaro, rapido e attendibile.
Vorrei porvi un quesito che da qualche tempo mi da da pensare.
Talvolta si sente che i test Elisa/ Eia (a prescindere dalla generazione) diano risultati falsamente negativi in AIDS conclamato.
verosimilemnte credo che questo derivi dall'esaurimento midollare e dalla deplezione dei Th.
Ma questo vale anche per i casi di AIDS conclamato che i CDC classificano in A3 e B3 o solo per chi si trova in AIDS C3?
Mi sembra strano che un test sensibile come l'ELISA in individui che non sanno di essere stati contagiati dal virus (vedi quelli che non hanno mai fatto il test) e si trovano a loro insaputa in A3 non indichi la loro sieropositività.
Questo dubbio mi sorge alla luce delle divergenze tra Europa e USA in materia di AIDS conclamato.
Personalmente ho effettuato il Test Anti-Hiv ab (1-2) (risultato: assenti)in un laboratorio privato con tecnologie di nuova generazione atte a rinvenire anche il subtipo 0 nel maggio 2005, per escludere l'unico episodio a rischio della mia vita avvenuto 6 anni prima.
Al momento delle analisi e del test avevo disturbi GI da 1 settimana e mezzo e dovendo fare le analisi del sangue ho deciso di fare anche il test.
Le analisi mostravano solo una modesta leucopenia che credo fosse dovuta al regime alimentare quasi nullo di quei giorni e per via dello stress fisico intenso.
Alla luce di quanto detto, posso considerare il test assolutamente definitivo o devo temere di essere uno di quei casi in A3 o B3 (classificazione CDC) con test negativo?
Grazie per l'attenzione e mi scuso per la lunghezza dei quesiti
Risposta di Giovanni Guaraldi:
Gentile Anto,
l'evoluzione dei test ELISA ha riguardato sia l'inclusione di nuovi gruppi antigenici nel pool da testare, tale da poter riconoscere un numero sempre maggiore di sierotipi virali, sia sopratutto la possibilità di rilevare quantità sempre più infinitesimali di anticorpi anti-HIV circolanti.
Sostanzialmente ritengo oggi nulla la possibilità di individuare soggetti con AIDS negativi a un test ELISA.
Detto questo, il suo risultato è da considerarsi definitivo e non le consiglio di sottoporsi ad altre metodiche diagnostiche.
Cordiali saluti
Dr. G. Guaraldi
GRAZIE MILLE
cianolo
- Risposta di risponditore non trovato:
- Gentile Cianolo,
riguardando i quesiti che ci ha posto in passato e leggendo con attenzione quest'ultimo, riteniamo che il nostro Servizio non sia purtroppo in grado di fornirle risposte che possano tranquillizzarla.
Pensiamo tuttavia che un confronto vis a vis con un operatore ad esempio di un consultorio familiare potrebbe risultarle di aiuto.
Saluti
dr.ssa M.Ferrara. dr.G Guaraldi