Scheda quesito
- Nickame:
- mark63
- Data:
- 03/12/2010
- Quesito:
- Nelle vs. risposte chiarite che la pelle integra è una barriera per l' hiv e che solo in presenza di ferite visibilmente sanguinanti vi può essere rischio per contatti casuali .
Però in una risposta ad un altro utente (Ricky77) dite " per essere considerata una via efficace di ingresso per il virus HIV, la ferita deve essere sanguinante.
Quindi abrasioni o normali microferite (come quelle presenti sulle dita) non sono vie di accesso per il virus.
Anche le ferite in via di cicatrizzazione (con presenza di croste) non sono vie di accesso efficaci."
Ma che significa ? che una ferita che non sanguina più però non ha ancora la crosta
formata è a rischo ?
Ad esempio una di quelle piccole lesioni che sono procurate sulla pelle da scarpe strette l' estate, che portano piccole fuoriuscite di sangue, ma smettono subito di sanguinare, sono sicure perchè non sono più sanguinanti o lo sono solo quando poi si è formata la crosta ?
Ve lo chiedo sempre per quell' episodio maledetto di una siringa spostata dal ciglio della strada da mia moglie, per il quale mi avete tranquillizzato già, ma a volte l' ansia ha la meglio su di me.
Grazie per la vostra cortesia e pazienza.
P.s. Su un sito in italiano di medici svizzeri, ( sempre per i contatti casuali ) si parla di " tagli e piaghe " Significa la stessa cosa che dite voi, cioè si intende sempre piaghe come ferite visibilmente sanguinanti ?
- Risposta di :
- Buongiorno Mark,
mi dispiace trovarla ancora preoccupato per un episodio che risale al 2007 e in merito al quale le abbiamo già risposto che il rischio non sussiste.
Come già le abbiamo consigliato nel 2007 "dalle sue mail si percepisce che talvolta l'ansia sembra avere il sopravvento sulla sua razionalità.
Penso che la soluzione non sia semplicemente di tranquillizzarla (non sussiste alcun rischio di infezione) ma di suggerirle un percorso psicologico in cui lei impari a dominare la sua ansia."
Il fatto che questa ansia, come lei stesso scrive "ha la meglio" su di lei, rischia di metterla in una condizione di disagio dalla quale certamente con l'aiuto di uno psicoterapeuta potrà uscire.
Cordiali saluti,
C.Lazzaretti, Dott.sa C.Vallini