Scheda quesito
- Nickame:
- cianolo
- Data:
- 19/07/2010
- Quesito:
- Buongiorno dott. Guaraldi vorrei che fosse lei a rispondere a questo mio quesito di cui ho grande fiducia:
le scrivo perchè vorrei smettere di chiedere ai vari laboratori che tipologia di test eseguono, dal sito ho capito che un test hiv per essere definitivo dopo i 3 mesi successivi all'episodio ritenuto a rischio, deve essere un test EliSA con comune ricerca di anticorpi di 3° o 4° generazione, correggeremi se sbaglio...
Dite anche che per sapere che tipologia di test viene effettuato sul campione di sangue prelevato è necessario chiedere tale informazione al laboratorio di analisi in cui il campione di sangue viene analizzato . Ma tra tutti i referti che ho avuto in vari laboratori differenti non ce nè uno che riporti tali informazioni, cioè se è ricerca anticorpi e soprattutto se il test è di 3° o 4° generazione, a volte mi hanno scritto solamente screening a volte solamente HIV A-B.
Quindi vorrei chiedere se ogni laboratorio può usare il tipo di test che gli pare ho se esiste una specifica per cui tutti i laboratori debbono utilizzare la stessa di tipologia di test .
I laboratori non sono costretti ad utilizzare sempre l'ultima generazione di test, la più aggiornata esistente in commercio?o possono utilizzare vecchi test di 1° e 2° generazione?
Vi prego di aiutarmi a chiarire questa situazione in modo che io possa fermarmi a fare i miei controlli di routine in un unico laboratorio.
Io eseguo sempre i test hiv o direttamente al reparto di malattie infettive del policlinico di modena o all'ospedale a Carpi dove mandano poi il prelievo ad analizzare all'ospedale nuovo di Baggiovara, in questi due ospedali viene eseguita la stessa tipologia di test di screening ed è la tipologia più aggiornata, quale?
Inoltre volevo domandare perchè ancora viene citata nella vostra pagina del vostro sito "HELPAIDS" riguardante "test e prevenzione" che esistono rari casi di sieroconversione tardiva dopo 12 mesi, io mi chiedo se a proposito di ciò tutti mi ripetete che il tempo finestra massimo per un test EliSA con comune ricerca di anticorpi di 3° o 4° generazione corrisponde a un massimo di 3 mesi (dicendo che questo periodo è anche fin troppo abbondante), poi mettete che il ministero della sanità mantiene come periodo ancora i 6 mesi( e anche questo lo posso capire perchè comunque si devono tutelare e poi ci vuole molto tempo prima che venga cambiata una normativa, almeno cosi mi avete sempre detto e vi prego di correggermi se sbaglio) MA QUELLO CHE PROPRIO NON CAPISCO ALLORA PERCHè ancora viene citata nella vostra pagina DEL VOSTRO SITO "HELPAIDS"riguardante "test e prevenzione" che esistono rari casi di sieroconversione tardiva dopo 12 mesi, se questo non è più valido al giorno d'oggi NON SI POTREBBE AGGIORNARE IL SITO?!
Vi ringrazio anticipatamente per la vostra spiegazione e la vostra pazienza
CIANOLO
- Risposta di risponditore non trovato:
- Gentile Cianolo,
rispondiamo con ordine alla sua lunga mail.
a. I test oggi in commercio sono tutti di 3° o 4° generazione, escludiamo pertanto che ci siano laboratori in cui si eseguono test di generazioni precedenti.
b. I test che vengono effettuati a Modena sono dei test ELISA di 4° generazione con ricerca dell'antigene p24.
c. La dicitura "HIV Ab negativo" significa che il test ricerca di anticorpi anti-HIV e che è risultato negativo (Ab, sta per "anti-bodies", "anticorpi" in inglese)
d. Le linee guida italiane, a tutt'oggi, sono ancora ferme a identificare il periodo finestra di 6 mesi; come avrà senz'altro letto, la nostra équipe di risponditori si attiene invece alle linee guida CDC.
e. Per quel che riguarda la sieroconversione tardiva, per quanto il periodo finestra oggi sia di 3 mesi, esistono casi in letteratura di sieroconversioni tardive: sono rarissimi casi e, ormai, lontani nel tempo. Faremo presente questa discrepanza tra le risposte e le pagine informative del sito (i curatori dei contenuti non sono i risponditori).
Distinti saluti
dr. S. Zona, dr. G. Guaraldi