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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di RobertoG del 15/07/2010

Scheda quesito

Nickame:
RobertoG
Data:
15/07/2010
Quesito:
Salve, circa un anno fa ho fatto la profilassi post esposizione (PPE) a seguito di un rapporto a rischio e mi sono rimaste pastiglie sufficienti per alcuni giorni di terapia. Circa un mese fa mi è stata praticata una fellatio da un soggetto potenzialmente a rischio (ma con test negativo a circa 4 mesi prima) , durante il quale ho rilavato, nella saliva residua sul mio pene delle evidenti tracce di sangue. Il sangue non era mio e ho controllato che le mucose del pene fossero integre. Mi sono rivolto all'unità di malattie infettive più vicina, e il medico ha valutato che non fosse necessaria la PPE. Nel frattempo però, un po' per panico e un po' per il fatto che so che la profilassi va iniziata tempestivamente, avevo già assunto una prima dose di farmaci antiretrovirali. La mia domanda è se questa assunzione possa influire sulla durata del periodo finestra: per stare tranquillo vorrei fare un test ora (a circa un mese) e uno a tre mesi per poter mettere una pietra sull'episodio. Vorrei inoltre una Sua opinione sulla validità del test combinato ELISA + P24 a 4 settimane, 7 settimane e 3 mesi (E' vero che in altri paesi le linee guida considerano sicuro il test a 6 settimane?). Ringrazio anticipatametne per la risposta, i miei più cordiali saluti, Roberto
Risposta di risponditore non trovato:
Salve RobertoG, abbiamo letto il suo quesito e possiamo dirle che, effettuando un test a 30 giorni dall'evento a rischio e un altro di conferma a 90 giorni, nonostante l'assunzione di farmaci, può considerarli definitivi e non influenzabili dalla terapia effettuata. Il test che lei menziona, se effetuato dopo 3 mesi, può essere considerato definitivo. È vero che grazie agli ultimi test immessi in commercio si è ridotto ulteriormente il periodo finestra: anche nella nostra pratica clinica, le sieroconversioni avvengono generalmente entro i primo 40 giorni. Questo dato, però, non autorizza a non eseguire test a 90 giorni dall'ultimo contatto a rischio come da linee guida. Cordiali saluti, C.Lazzaretti, Dr. G.Guaraldi