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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di lucatd del 10/07/2010

Scheda quesito

Nickame:
lucatd
Data:
10/07/2010
Quesito:
gentili dottori ieri sera ho visto un'intervista di beppe severgnini sul sito del corriere,in questa trasmissione si parlava di aids come ospite c'era la dottoressa gervasoni cristina dell'ospedale sacco di milano la quale diceva a proposito del periodo finestra che secondo la sua esperienza personale lei considera attendibile per una risposta definitiva un periodo finestra di 1 anno perche diceva di aver visto una sua collega sieroconvertirsi a 10 mesi e di aver visto in molti anni di lavoro molti altri casi di queste sieroconversioni tardive,dottori come e possibile che non c'e stata nessuna reazione e nessuna indagine e pubblicazione da parte delle autorita mediche a queste affermazioni?
Risposta di risponditore non trovato:
Buongiorno lucatd, la ringraziamo per la segnalazione. Come potrà leggere anche nel nostro sito la sensibilità del test di screening all'HIV supera il 99,9%. Questo test è chiamato "EIA" o "ELISA". Esistono situazioni particolari di cui potrà leggere in maniera più approfondita nel sito, in cui il test HIV può risultare falsamente negativo, cioè il soggetto è infetto ma il test rimane negativo, oppure in cui il test è falsamente positivo, cioè il soggetto non è infetto ma il test risulta positivo. La redazione di HelpAIDS segnala anche queste circostanze specificando però, che queste evenienze sono oggi clinicamente improbabili. È comunque necessario sottolineare che il risultato di ogni test andrebbe valutato con il personale sanitario qualificato tenedo conto soprattutto del rischio epidemiologico del soggetto esposto L'esito falsamente negativo dei risultati è dovuto principalmente all'esecuzione del test nel periodo finestra. La percentuale di risultati falsamente negativi varia da uno 0.3% nella popolazione ad alta prevalenza di infezione ad uno 0,001% nella popolazione a bassa prevalenza. Le linee guida dei Centers for Diseases Control di Atlanta (CDC), la più prestigiosa organizazione epidemiologica del mondo, reperibili al sito http://www.cdc.gov/, ritengono altamente improbabile un periodo finestra superiore a 90 giorni, per svelare la presenza di anticorpi anti-HIV. L'équipe di risponditori del nostro sito ha deciso di attenersi a tali linee guida, oltre che fare tesoro dell'esperienza clinica dei nostri medici che lavorano presso le Malattie Infettive di Modena. Per tale motivo non riteniamo che il parere della dr.ssa Gervasoni, espresso nel video da lei riportato, sia rilevante per ridefinire il periodo finestra. Cordiali saluti dr. S. Zona, dr. G. Guaraldi