Scheda quesito
- Nickame:
- CONFUSO
- Data:
- 21/01/2010
- Quesito:
- Gentili dottori,
desidero un Vs parere sul seguente episodio:
ho avuto un rapporto non protetto (vaginale) con un amica che conosco ma di cui ignoro lo stato sierologico.Dopo circa 1 settimana da quel rapporto ho cominciato ad avvertire fastidi generici (sudorazione notturna, fastidi alle ghiandole di ascelle e inguine) che mi hanno spinto a chiedere un parere professionale ad un amico infettivologo. Lo stesso dopo avermi visitato ha escluso che quei sintomi fossero riferiti ad HIV e mi ha comunque imposto di effettuare un test a 30 gg. dal rapporto al fine di escluderlo con certezza.Ho eseguito il seguente test "Hiv screening" Ricerca combinata dell'antigene P24 HIV1 e delle Igg HIV1&2 a 30 gg. precisi dal rapporto a "rischio" con esito NEGATIVO.L'Infettivologo mi ha detto di stare tranquillo e di metterci una pietra sopra definitivamente. Documentandomi però mi è venuto un dubbio sul periodo finestra:3/6 mesi.Ho chiesto all'infettivologo spiegazioni e mi ha riferito di stare assolutamente tranquillo sia per la tipologia del contatto sia per l'esito del test, secondo lui definitivo, perchè combinato ed in grado, a 30 gg. di distanza, di identificare o l'antigene o gli anticorpi. Io continuo a restare dubbioso. E' corretto quanto mi è stato detto?
- Risposta di risponditore non trovato:
- Salve Confuso,
in linea con quanto abbiamo sempre consigliato a chi ci richiedeva informazioni riguardo al test, il nostro parere rimane quello che, per escludere la trasmissione del virus, sia necessario anche il test di conferma a 90 giorni. Il risultato del test a 30 giorni è quantomeno incoraggiante, ma necessita di conferma: nella nostra esperienza clinica, le sieroconversioni oltre il primo mese sono rarissime.
Cordiali saluti,
C.Lazzaretti, Dr. G.Guaraldi