Scheda quesito
- Nickame:
- ilrosso
- Data:
- 30/11/2009
- Quesito:
- Stimatissimo staff di Helpaids circa tre settimane fa vi ho inviato un quesito al quale non ho ricevuto risposta immagino per un vostro super-impegno. Torno a riproporvelo scusandomi se vi arreco disturbo. Nella mia precedente e-mail sottolineavo la vostra preziosissima opera, testimonianza dell'eccellenza della sanità dell'Emilia Romagna. Vi ringrazio per il molto che fate e per l'altissima professionalità che dimostrate non disgiunta da un senso profondo di umanità. Grazie. Ora vengo brevssimamente alla mia disgraziata storia. Per due anni ho perso la testa e ho avuto frequenti e numerosi rapporti - sempre protetti - con ragazze che si prostituiscono. Non posso tuttavia escludere che via siano stati contatti orali non protetti e contatti con secrezioni e fluidi biologici di queste ragazze. Grazie a Dio mi sono risvegliato da questa mia umiliante pratica. E così in giugno ho cominciato a fare i test per accertare il mio stato sierologico e ho abbandonato del tutto quelle abitudini di cui ora mi vergogno. In agosto ad un mio quesito avete risposto. Ve lo ricordo. Vi ho scritto di aver avuto un rapporto protetto con una ragazza che si prostituisce, ma di essermi successivamente accorto di avere un condiloma alla base dell'asta del pene (il condiloma è stato in seguito rimosso e non si è più ripresentato). Quel condiloma non è stato inserito in vagina - era fisicamente impossibile - ma non posso escludere che non sia venuto in contatto con le parti esterne dei genitali della ragazza o con sue eventuali secrezioni. A seguito di quell'episodio ho effettuato due test Eia (so che è uguale all'Elisa) di terza generazione a 26 e 45 giorni dall'accaduto. Entrambi con esito negativo. Vi ho scritto dopo il test a 45 giorni e voi mi avete risposto che - poiché il rapporto era stato protetto - non c'era bisogno di un ulteriore test a 90 giorni. Tuttavia vivendo in uno stato di vero panico ho eseguito altri due test a 80 giorni e a 97 giorni da quell'ultimo episodio. Anche questi test sono stati eseguiti con metodica Eia di terza generazione e hanno dato esito negativo .Riassumendo: dall'ultimo comportamento a rischio ho fatto test a 26,45,80 e 97 giorni. I test sono stati tutti eseguiti presso il laboratorio analisi della sezione Avis della mia città, sono tutti test Eia di terza generazione e hanno dato tutti esito negativo.A quattro mesi da quell'episodio ho fatto anche gli esami sieriologici per le epatiti anch'essi con esito negativo.
Ora vengo alle domande:
1) Poiché ho avuto molti rapporti con ragazze che si prostituiscono rientro nella categoria dei soggetti a rischio reiterato?
2) Trattandosi di test di terza generazione ed eseguiti presso laboratorio privato hanno la stessa attendibilità di quelli di quarta generazione eseguiti presso le strutture pubbliche?
3) Avendo eseguito l'ultimo test a 97 giorni posso considerarlo definitivo?
4) Devo - vista la mia sciagurata "carriera sessuale" - prolungare i controlli fino al sesto mese e/o addirittura oltre?
5) In caso di prolungamento dei controlli che possibilità ci sono che i test successivi si positivizzino?
6) Che altro devo fare per accertarmi in maniera definitiva della mia sieronegatività?
Scusatemi della lunghezza di questa e mail e dei molti quesiti. il fatto è che non vivo più. Già sono in terapia psicologica, ma ho bisogno di un conforto medico (pensate che debba farmi vedere da un infettivologo: non ho sintomi) per chiarirmi definitivamente le idee e per sapere che fare. Vi ringrazio anticipatamente della risposta che spero mi giunga e mi scuso fin d'ora del tempo che vi ho sottratto.
- Risposta di :
- Buongiorno Ilrosso,
lei ci ha inviato un quesito il 21.07.2009, al quale è stata data risposta.
Ci ha poi inviato un quesito il 06.11.2009 che è stato assegnato ad un componente dell'équipe e che avrà a breve risposta.
I tempi medi, e non i tempi massimi, di attesa delle risposte sono di 15 giorni. Per questioni urgenti è possibile contattare il Telefono Verde, di cui trova il numero nella nostra home page.
Cordiali saluti, dr.ssa Vallini