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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di ferdi del 07/10/2009

Scheda quesito

Nickame:
ferdi
Data:
07/10/2009
Quesito:
Gent.mi dottori Intanto grz per il servizio che offrite. In seguito ad un rapporto a rischio avuto 14 mesi fa, nel corso di questi mesi ho effettuato diversi test di terza generazione tutti ng. Tuttavia da 9 mesi ho febbricole persistenti 37,2 37,5 lingua sembre con patina bianca leggermente villosa, linfonodi salivari, uno cervicale, uno inguinale e uno ascellare, ingrossati e a tratti doloranti. Dolore e bruciore ai piedi e caviglie costante per tutto questo periodo (la diagnosi, da parte di un reumatologo, di "artrite reumatica post infettiva")questo ha indotto la mia infettivologa a predisporre un ricovero ospedaliero durante il quale sono stati effettuati diversi esami tutti ng, non ha ripetuto il test hiv in quanto avevo fatto un test a 7 mesi e una PCR QUANTITATIVA ultasensibile <20 copie a 12 mesi, ritenendo quest'ultima molto precisa e attendibile che se ci fosse stato il virus sicuramente l'avrebbe rilevato. Ho letto dalle vs risposte ad altri utenti, che ritenete la pcr quantitativa assolutamente non idonea per la diagnosi. Sono stato dimesso senza uno "straccio" di diagnosi e con gli stessi problemi. A questo punto ricollego il tutto ad una sieroconversione tardiva, e volevo porvi le seguenti domande: 1) devo fidarmi di questa pcr quantitativa o come spesso affermate non ha nessun valore diagnostico? : 2) è vero che la viremia RNA potrebbe azzerarsi dopo la fase acuta e rimanere azzerato per anni prima di aumentare nuovamente? 3) in presenza di infezione hiv a distanza di 14 mesi, se facessi conteporaneamente un test elisa e una pcr quantitativa, uno dei due dovrebbe essere positiva: se il test elisa e ng si presuppone che in assenza di anticorpi dovrebbe esserci più virus nel sangue e quindi la pcr positivizzare e viceversa.sbaglio? Ci terrei molto avere un vs parere sul mio caso clinico e sopratutto la vs opinione sulla domanda n°3. grazie in anticipo e buon lavoro.
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Ferdi, i sintomi che lei descrive non sono imputabili a una sieroconversione tardiva, poichè troppo distante dal rapporto a rischio ed esclusa da vari test che lei stesso ha effettuato. Per rispondere alle altre sue domande - la PCR quantitativa non è un test di diagnosi, viene utilizzato per il monitoraggio della malattia nei pazienti con HIV. Tuttavia, può considerarlo attendibile, poiché non fa altro che confermare gli esiti negativi dei test precedenti. - Non è vero inoltre che la viremia RNA può azzerarsi dopo la fase acuta e rimaner tale per anni: senza terapia il virus tende infatti a moltiplicarsi e, pertanto, la viremia tende a salire. Infine se fosse presente HIV, dopo 14 mesi entrambi i test ELISA e PCR risulterebero positivi. Alla luce di tutto questo, la invitiamo a rivolgersi nuovamente al medico di fiducia per i sintomi che lamenta. Cordiali saluti C.Lazzaretti, Dr. G.Guaraldi