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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di marco del 04/10/2009

Scheda quesito

Nickame:
marco
Data:
04/10/2009
Quesito:
sono un fantino. il mio nome è marco. nel mio paese c'è la corsa dei somari. stava correndo un fantino, il somaro lo ha fatto cadere, io mi trovavo proprio lì e il fantino mi è caduto addosso e insieme siamo caduti su un blocchetto di ferro appuntito. ci ha soccorso l'ambulanza perchè non riuscivamo ad alzarsi dal dolore che ci eravamo provocati. ho fatto caso che però prima c'è caduto lui su questo pezzo di ferro appuntito e subito dopo mentre rotolavamo ci sono caduto io e questo pezzo di ferro era sporco del suo sangue. gli infermieri che mi hanno soccorso quando ho detto loro della mia paura di aver contratto qualche malattia infettiva, mi hanno risposto che il mio è stato un contatto indiretto perchè sono venuto a contatto con il suo sangue tramite il pezzo di ferro e anche se per un istante le nostre ferite da punti hanno preso contatto, non c'è stato il minimo rischio nè di aids nè di epatite c perchè le vie di trasmissione sono le stesse e per quanto riguarda le altre malattie mi hanno chiesto se ero vaccinato per il tetano. secondo voi se nel cadere le nostre ferite sono entrate in contatto mentre rotolavamo ma per un istante e se io dopo sono venuto a contatto con il pezzo di ferro appuntito sporco del suo sangue che mi ha provocato una ferita da punti, cosa posso aver rischiato,? scusate la mia dilunghezza
Risposta di :
Gentile Marco, purtroppo la scarsità di informazioni non ci permette di fornire una risposta attendibile. Sarebbe utile sapere: a) la sede della Sua ferita da punti b)se la Sua ferita, che è entrata in contatto con il sangue eventualmente infetto, è profonda ed estesa o meno c)se la quantità di sangue (dell'altro fantino) eventualmente entrata in contatto con la Sua ferita è elevata o meno Quanto descritto appare del tutto improbabile come evento efficace di trasmissione di HIV Cordiali saluti. Dr. G. Guaraldi