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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di citizen del 29/09/2009

Scheda quesito

Nickame:
citizen
Data:
29/09/2009
Quesito:
Gentili dottori, innanzitutto vi ringrazio di cuore per il servizio molto professionale che state offrendo alle persone. Vi scrivo per cercare risposte a 3 dubbi che mi sono sorti oggi ( e dei quali su internet si legge di tutto e di più, per cui ho ritenuto meglio chiedere ad esperti come voi): dubbio 1: Nel caso di infezione hiv2 (il ceppo africano/asiatico), il test a 90 giorni è considerabile definitivo come per hiv1? dubbio 2: Si è già discusso sulle prassi del ministero circa il test definitivo a 6 mesi, mentre con gli attuali mezzi già a 3 mesi si ha una risposta definitiva; il mio dubbio è, però, alcuni dicono che il risultato definitivo è a 90 giorni, altri a 100.... sono così decisivi 10 giorni considerando la distanza dall'evento a rischio? dubbio 3: Questo dubbio riguarda le percentuali di contagio dopo 1 unico rapporto non protetto e siamo sull'ordine di grandezza di 0,01% circa. La mia domanda è, lo stress post-evento può incidere negativamente su queste percentuali? nel senso io ho avuto un rapporto a rischio e nei giorni successivi vengo preso da ansia e stress per quanto accaduto, questo può abbassare le difese immunitarie e rendere il contagio più facile? grazie di cuore
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Citizen, La ringraziamo per la stima professionale che ci dimostra e vediamo di rispondere con ordine alle Sue domande: 1) il test ELISA di quarta generazione segue lo stesso iter sia nel caso di HIV1 che HIV2, pertanto il test a 90 giorni dall'episodio a rischio è da considerarsi definitivo in entrambi i casi; 2) il termine che noi diamo di 90 giorni per la conferma definitiva del test è il maggiormente accreditato in letteratura, nonchè versione ufficiale del Centers For Disease Control and Prevenction di Atlanta (il più autorevole organismo internazionale nel campo delle malattie infettive); 3) no, lo stress non influenza il potere virale dell'HIV nella fase immediatamente successiva all'episodio a rischio. Lo stress produce effetti negativi , eventualmente, dal momento in cui il soggetto viene a conoscenza della propria sieropositività, nel senso che può peggiorare ulteriormente lo stato di salute e/o abbreviare il decorso di patologie. Cordiali saluti, C.Bernini, dr.G.Guaraldi.