Scheda quesito
- Nickame:
- micaleo
- Data:
- 05/09/2009
- Quesito:
- Gentili Dottori, Sono un ragazzo di 30 anni e in data 10/07 ho avuto un rapporto sessuale con una prostituta con utilizzo del profilattico. Tuttavia a fine rapporto non ho controllato se il profilattico era rotto. Dopo qualche giorno mi è spuntato una piccola ghiandola sebacea sull'asta del pene ( cosi almeno è stata diagnostica all'ospedale ), che dopo un po è andata via. Dopo 3 settimane ho avuto un infiamazione all'ureta e alla prostata curata con antibiotici e dall'esame dell'antibiogramma del liquido seminale è risultato positivo ad escheriacoli. contemporaneamente ( a 32 giorni dal rapporto sessuale ) ho effettuato un test hiv risultato negativo. Durante la 7 settimana e tutt'ora in pieno agosto continuo ad accusare un bruciore alla faringe nella parte alta del palato quando deglutisco che viene in modo intermittente che magari con qualche bicchiere d'acqua va via, e durante la fine della settima settimana e l'inizio dell'ottava ho avuto scariche di diarrea o feci molle alternati da stipsi e un piccolo raffreddore che mi provoca un muco molto chiaro sporadicamente nel corso della giornata. Inoltre ho avuto una perdita di peso di circa 4 kg senza effettuare nessuna dieta. Sempre durante la fine della settimana settimana una piccola febbre durata mezzagiornata a 37.2 - 37.3 gradi. Visto che dal 03/08 al 26/08 ho fatto cure antibiotiche per la mia prostatite che mi è stata diagnosticata volevo domandarvi:
1) Il test eseguito a 32 giorni dal sottoscritto con esito negativo si puo falsare dalla cura di antibiotici?
2) Il grado di percentuale ed attendibilità del test eseguito dopo un mese? Esiste una percentuale o studi fatti inerenti alla variabilità del periodo finestra.Sono consapevole di dover rifare il test a 90 giorni ma vorrei capire l'entità e il margine di incertezza ( al numero verde mi hanno detto che era inutile farlo xke a 32 giorni era sicuramente negativo e va fatto a tre )
3) la mia preoccupazione nasce dal fatto di avere contratto una prostatite dovuta ad elicobacter che si è manifestata dopo 3 settimane dal mio rapporto e sinceramente non ricordo di aver controllato la piena integrità del profilattico dopo il rapporto ( il profilattico alla fine del rapporto ancora c'era), e quello che ho domandato a medici e specialisti era il periodo di incubazione dell'elicobacter nella prostata cioè in quanto tempo si infetta la prostata e in quanto tempo da i sintomi, visto che l'infezione è anche potuto avvenire direttamente attraverso l'intestino oppure per via sessuale ( in vita mia ho sempre utilizzato il profilattico e non ho mai avuto rapporti non coperti ) e nessuno finora ha saputo dirmi nulla di certo, ma molto vago ( in altre parole se il periodo di incubazione è 5 gg ad esempio è totalmente da escludere il rapporto sessuale e magari il profilattico era integro in tutte le sue parti)
4) Conviene rifare il test anche a 60 gg per tranquillizzarmi un po ?
5)Il test l'ho fatto al centro di controllo infettologico della locale AUSL, con risultato HIV 1/2 AB negativo, sapete spiegarmi cosa significa? E generalmente i centri di controllo infettologici che tipo di test eseguono ? Elisa III o IV generazione combo? Antigene P24? ( non so ho solo molta confusione su tutto cio che ogni istante leggo in internet )
6) E' possibile contrarre l'hiv anche se si ha il profilattico?
7) Il rapporto era particolarmente a rischio ?
Da quando ho avuto questi dubbi una cosa mi è venuta ed è una forte gastrite ( devo prendere i gastroprotettori per nn star male , quindi vi prego di rispondermi, sapendo che forse ho fatto tante domande inutili, ma a cui ho bisogno di una risposta... Grazie per il vostro servizio
- Risposta di :
- Gentile Micaleo,
rispondendo in ordine ai suoi quesiti :
1) La cura con antibiotici non influenza il risultato del test Hiv;
2) Alla luce dell'evento riportato, riteniamo il test da lei eseguito definitivo.
3) La tua prostatite potrebbe non avere nessuna relazione con un'eventuale infezione da Hiv. Si tratta di un'infezione comune dovuta ad un batterio intestinale, che non necessariamente deve essere trasmessa per via sessuale.
4) Nei rapporti a rischio, il test va riconfermato a 90 giorni dal rapporto sessuale.
6) L'utilizzo del profilattico in modo corretto dall'inizio alla fine del rapporto sessuale protegge dalla trasmissione del virus Hiv.
7) Il suo rapporto non è da considerarsi a rischio, in quanto si tratta di un rapporto eseguito con preservativo e in cui non ha neppure la certezza che quest'ultimo si sia rotto.
In sostanza, usando il preservativo in modo corretto e dall'inizio alla fine del rapporto, non si corrono rischi di entrare in contatto con HIV. I sintomi che descrive sono del tutto aspecifici, non vanno correlati ad HIV e la cosa migliore per questi sintomi è continuare a fare riferimento al proprio medico curante.
Non ravvisiamo la necessità che lei si sottoponga ad ulteriori test per HIV ma che continui ad essere seguito dal suo medico al fine di risolvere i sintomi che descrive.
Speriamo di aver chiarito alcuni dei suoi dubbi. Cordiali saluti. V.Mandese, dr.ssa Vallini, dr.ssa Ferrara.