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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Paolo del 23/06/2009

Scheda quesito

Nickame:
Paolo
Data:
23/06/2009
Quesito:
Buongiorno, sono uno studente di medicina e non vi scrivo per una mia situazione di rischio ma per sottoporvi un testo che spero abbiate la pazienza e la voglia di leggere e commentare. Grazie mille e buon lavoro. " ..Sappiamo che errare è umano, ma l'ipotesi Hiv-Aids è un errore macroscopico. Lo dico forte e chiaro per mettere in guardia la gente.." Kary B. Mullis Premio Nobel per la Chimica nel 1993 per aver scoperto la PCR (Polymerase Chain Reaction) reazione a catena della polimerase -------------------------------------------------------------------------------- Oggi il movimento del dissenso raccoglie oltre 700 firme tra virologi, infettivologi, epidemiologi ed altri specialisti di 23 nazioni tra cui 3 premi Nobel, tutti indignati dalla colossale mistificazione e speculazione imbastita intorno all'AIDS. Sono passati oltre 12 anni da quando le autorità sanitarie hanno cominciato ad annunciare al mondo intero che l'umanità era minacciata da una nuova terribile peste, la cosiddetta "peste del 2000" che nell'arco di pochi anni avrebbe colpito decine e decine di milioni di persone continuando ad espandersi a macchia d'olio fino a diventare veramente il flagello del secolo che sta per finire e di quello che sta per cominciare. Nonostante questi allarmi spaventosi, però, l'AIDS continua a restare una epidemia molto più piccola di quel che si vuol far credere, confinata in Occidente ad alcuni gruppi a rischio ben precisi; ed in Africa gonfiata da una definizione artificiosa, capace di riunire sotto il suo largo ombrello malattie antiche cambiandone il nome. La teoria ufficiale non è tuttora in grado di spiegare in quale modo il virus HIV possa provocare le malattie che gli vengono imputate. Tale teoria descrive l'AIDS come una malattia infettiva provocata dal virus HIV che distrugge pian piano le cellule del sistema immunitario, lasciando l'organismo indifeso di fronte a malattie "opportunistiche". Il virus penetra nell'organismo di un dato soggetto attraverso un contatto con sangue o sperma infetto. Questa infezione virale provoca una reazione anticorpale inefficace, utile solo ad essere registrata con i cosiddetti test dell'AIDS (o anti-HIV). La sieropositività costituirebbe il segnale di una malattia subdola, progressiva, inesorabile nella gran parte dei casi. Dunque AIDS è un termine calderone che raccoglie condizioni eterogenee e disparate. Si tratta di condizioni che vengono tra loro associate solo quando il risultato del test dell'AIDS è positivo. Se il risultato è negativo, le stesse malattie vengono chiamate con il loro vecchio nome. 1) Assenza di correlazione tra risultati del test e malattia: Una peculiarità delle malattie infettive virali è che hanno una causa unica (il virus), e ovviamente non possono verificarsi in sua assenza. Così non c'è varicella senza il virus della varicella, non c'è morbillo senza il virus del morbillo e così via. La letteratura medica ha registrato migliaia di casi di AIDS sieronegativi (cioè presentavano i sintomi ma il test era negativo), e sieropositività (test positivo) in assenza di AIDS. La reazione al test, evidentemente capricciosa, può legarsi alla salute come alla malattia, è spesso associata ad un aumento aspecifico delle immunoglobuline, il che si verifica in molte situazioni, come nel corso di malattie autoimmuni, di infezioni croniche, di malaria, di parassitosi, talvolta anche per motivi banali come una vaccinazione antinfluenzale. 2) L'AIDS non si comporta come una malattia infettiva contagiosa: Nonostante l'allarmismo, l'AIDS è rimasto confinato a gruppi in cui sono presenti fattori di rischio ben precisi: a) tossicodipendenti: (circa il 32% dei malati in USA e il 60% in Italia) si tratta di individui che oltre a subire gli effetti negativi dell'eroina, della cocaina, dell'alcool, delle anfetamine e di altre sostanze psicotrope, si alimentano in maniera scorretta ed insufficiente e sono colpiti in modo più o meno continuo da infezioni multiple. In queste condizioni di immunodepressione (molte droghe hanno effetto depressivo sul sistema immunitario). Anche i figli di madri tossicodipendenti ricevendo per via uterina tossine dalla madre possono presentare una sieropositività alla nascita. b) omosessuali: (circa il 62% in USA e il 48% in Europa) il problema riguarda gli utilizzatori sistematici di droghe multiple, cocaina, extasy, alcool, nitriti assunti per via inalatoria a forti dosi (i nitriti sono sostanze molto reattive, causano immunodepressione, e vengono utilizzati per il loro effetto afrodisiaco e rilassante per la muscolatura sfinterica). c) emofiliaci (circa l'1% in USA e il 3% in Europa). I carichi di proteine estranee sono essi stessi immunodepressivi sia in emofiliaci sieropositivi che sieronegativi. 3) Non esistono studi che dimostrino che l'AIDS è causato dall'HIV: Kary Mullis Premio Nobel per la chimica nel 1993 per aver inventato la PCR (Reazione Polimerasica a Catena) interpellò svariati virologi ed epidemiologi su dove trovare il riferimento bibliografico che spiegasse come l'HIV provochi l'AIDS. Ma nessuno dei colleghi fu in grado di precisarlo. 4) La definizione della malattia: Essa comprende un alto numero di malattie già conosciute, attualmente esse sono ben 29! Queste malattie non sono affatto associate sempre ad immunodeficienza, sono definite AIDS se associate ad un test positivo. Se una persona ha la tubercolosi e risulta sieropositiva allora "ha l'AIDS". Se invece ha la tubercolosi ed il test è negativo, allora ha "soltanto la tubercolosi" 5) Incubazione misteriosa: Tutte le malattie infettive virali, salvo rare eccezioni, hanno una incubazione breve, di pochi giorni o settimane. L'incubazione del virus dell'AIDS è stata calcolata inizialmente attorno ai 18 mesi, per aumentare poi di anno in anno, fino a raggiungere nel 1992, i 10/14 anni. A questo super-virus viene attribuito di tutto. Di volta in volta può essere furbissimo, tanto da sfuggire ad ogni tentativo di controllo da parte dei ricercatori, o viceversa, completamente "scemo". 6) L'allarme prostitute: Le prostitute non potevano non diventare le vittime designate delle campagne propagandistiche dei tutori della nostra salute fisica e morale. Sennonché, via via che passavano i mesi, si è visto che il tasso di sieropositività era estremamente basso tra le prostitute. Al 31 Marzo 1995, su 27.043 casi solo 22 riguardavano prostitute non tossicodipendenti (non dipende dalla maggior protezione, perché quelle stesse prostitute presentavano un alto tasso di infezioni sessuali). 7) La terapia con AZT: Sintetizzato nel 1964 come farmaco antitumorale. Rimase inutilizzato per 20 anni, poiché si constatò sperimentalmente che i topi leucemici trattati morivano in numero maggiore di quelli non trattati. Ma perché questo farmaco così tossico, cancerogeno e privo di effetti benefici continua ad essere somministrato? La Wellcome (casa farmaceutica produttrice) ha venduto 0.9 tonnellate nel 1987, ed è passata a 44.7 tonnellate nel 1992. Il costo dell'AZT per malato è di circa 450.000 lire al mese. Il profitto lordo per la Wellcome nel 1993 è stato di 586 miliardi di lire l'anno. Da tempo i settori più reazionari del mondo politico e religioso occidentale erano alla ricerca di pretesti scientifici cui ancorare le loro offensive puritane e restauratrici. Un primo tentativo fu compiuto alla fine degli anni '70, con una raffica di informazioni più o meno terroristiche sulle malattie veneree. Ma l'AIDS sembrò l'occasione d'oro. Qui si delineava una malattia non solo sessuale ma mortale e invulnerabile agli arsenali medici esistenti. Insomma una malattia inventata su misura per i sessuofobi di ogni stampo e di ogni paese. Kary B. Mullis (Premio Nobel per la Chimica): Il mistero che circonda quel dannato virus è il frutto inevitabile di quei due miliardi di dollari che ci spendono sopra ogni anno. Se prendessimo un qualsiasi altro virus e spendessimo due miliardi di dollari ogni anno per studiarlo, state certi che anche quel virus produrrebbe misteri a bizzeffe. Tratto da: "AIDS la grande truffa" di Luigi De Marchi e Franco Franchi NEXUS NEW TIME edizione italiana n°5. AZT L’AZT, sostanza contenuta nello sperma delle aringhe. Data la sua elevatissima tossicità è impiegato come base per il veleno per topi. Quindi, per anni, la medicina ha sperimentato sugli esseri umani un potentissimo topicida, e continua a farlo tuttora. Non staremo qui a scendere nel “tecnico” su come agisce (per chi volesse saperne di più: “AIDS Gate” http://aliveandwell-eugene.dreamhost.com/aidsgate/ ), comunque l’AZT era stato utilizzato in medicina per distruggere le cellule malate, cancerose, ed impedirne la riproduzione. Fu un fiasco clamoroso. Innanzi tutto si scoprì subito che causava altri cancri, e successivamente che tutti i pazienti trattati con AZT morivano molto prima rispetto a quelli che non avevano ricevuto il trattamento (infatti, ripetiamo, si tratta di VELENO PER TOPI). Anzi, impediva anche di studiare l’evoluzione dei tumori, perché i pazienti morivano precocemente di avvelenamento da AZT. E la ragione è proprio abbastanza semplice: l’AZT non è come i moderni missili “intelligenti” americani, che lanciati contro obiettivi militari, vanno a colpire infallibilmente gli asili e gli ospedali iracheni. Esso non sa quali sono le cellule buone e quelle cattive, le attacca tutte quante e basta. Ovviamente la spiegazione scientifica è ben più complessa e articolata, ma più o meno questo è quello che succede con l’AZT. Si disse allora che era una questione di dosaggi. Alte dosi uccidevano in breve tempo, ma dosaggi più bassi erano presumibilmente “benefici”. Così vennero fatte altre sperimentazioni su svariate patologie, fra cui soprattutto psoriasi e malattie della pelle. Roba da matti. Inutile dire che fu ben presto accantonato. Va detto che le case farmaceutiche, siccome ricevono parecchi finanziamenti anche in denaro pubblico per le ricerche, spendono ogni anno montagne di soldi nella ricerca e creazione di nuovi farmaci. Ma molti di questi sono puramente speculativi. Il composto chimico magari funziona, produce alterazioni a vari livelli, e viene anche sperimentato su uomini (carcerati, malati di mente …) e animali, ma non ha malattie specifiche da curare, non si sa a cosa possa servire, così viene messo nel cassetto, in attesa che salti fuori la malattia o la scusa buona per tirarlo fuori. Così è stato per l’AZT. Vent’anni dopo, con l’avvento di una malattia così “mortifera e terrificante” come l’AIDS, la Wellcome rimise prontamente mano alla sua mirabile invenzione, affermando teorie folli, per cui l’AZT, prima di ammazzare le cellule, ammazzava i virus, ed essendo la recentissima scoperta di Gallo causata da un virus (l’HIV), terapie brevi e mirate sarebbero state efficacissime. La FDA (Food and Drug Administration, l'ente statunitense che verifica l'efficacia dei farmaci) lo approvò ufficialmente solo nel 1987, ma ne consentì l’uso in via sperimentale fin dalla “scoperta” dell’HIV (1984), anche in associazione con altri farmaci, come del resto, aveva già fatto in precedenza autorizzandone l’uso per altre patologie (cancri, ecc.), sin dal 1964. Ricomincia la storia. La gente trattata con AZT sebbene in alcuni casi sembri avere un temporaneo, brevissimo miglioramento, si ammala definitivamente e muore. Ma invece di sospenderne l’uso, arriva la teoria più demenziale: non bisogna usarlo da solo, ma associato ad altri farmaci che ne limitino i danni e ne integrino l’azione. Chissà quanti malcapitati si sono ritrovati a dover prendere dosi incredibili di farmaci di ogni genere, fra cui l’AZT, nella speranza di curare una malattia che neanche esiste nei termini in cui viene presentata, morendo di intossicazione da farmaci. L’AZT è stato usato indiscriminatamente su soggetti già debilitati, donne in gravidanza, neonati. Moltissimi sono i casi di persone che accortesi del rapido peggioramento con l’AZT, hanno smesso di prendere ogni farmaco, salvandosi dalla morte, e creando quella casistica che la medicina ufficiale non sa spiegare, di soggetti che pur essendo sieropositivi non si ammalano e non muoiono. Come cresce la voce del dissenso e l’informazione (controinformazione), sempre di più sono le persone che si salvano da una morte imminente annunciata come inevitabile. A Londra, i superstiti pubblicano la rivista “Continuum”. In Olanda collaborano con la Fondazione per la Ricerca Alternativa sull'AIDS (SAAO), in Svizzera da anni sono attivi gruppi di auto aiuto e controinformazione sull’AIDS che hanno preso piede un po’ in tutta Europa. La maggioranza delle persone colpite dall'AIDS che sono sopravvissute alla malattia lo hanno fatto grazie a grandi dosi di volontà e di senso critico, assumendo costumi di vita coscienti e responsabili, e perché no, anche antagonisti. Il famoso campione Earvin "Magic" Johnson, risultato sieropositivo nel 1991, pare abbia assunto AZT per pochi giorni, risultandone debilitato, e che abbia subito smesso. La sua salute migliorò subito, tanto che vinse alle Olimpiadi del 1992. In una recente conferenza stampa Magic ha dichiarato di non essere più malato di AIDS. Un altro dei tanti misteri dell’AIDS.
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Paolo, da studente di medicina, è importante informarsi in modo critico su ogni aspetto della scienza e apprezziamo questa sua ricerca anche tra le fonti che non considerano il virus HIV la causa dell'AIDS. È però altrettanto importante cercare di fondare le proprie conoscenze su dati concreti e aggiornati. Innanzitutto, le teorie a cui fa riferimento il testo che ci ha riportato, sono particolarmente datate. Oggi il virus HIV è considerato, dalla comunità scientifica, la causa dell'AIDS. Sono diversi i dati che dimostrano questa causalità, in primis il fatto che non esistono persone che sviluppano l'AIDS (per come è classificata dal CDC) che non abbiano il virus HIV. L'obiezione descritta al punto 1) è datata: i test attuali sono molto più sensibili e specifici di quelli utilizzati alla fine degli anni '80. L'epidemiologia descritta al punto 2) è anch'essa datata: oggi la maggior parte dei sieropositivi in Italia e nel mondo occidentale sono gli eterosessuali che hanno più partner sessuali, mentre la quota di tossicodipendenti si è notevolmente ridotta grazie alle campagne di sensibilizzazione negli anni '90. Il punto 3) non ha praticamente bisogno di commenti: dal '93 ad oggi sono moltissimi gli studi che hanno dimostrato che AIDS (diagnosticata secondo CDC) è causata da HIV. Il CDC ha definito in modo più stringente la definizione di AIDS proprio nel 1993: pertanto, anche il punto 4) è da considerare una obiezione datata. Il punto 5) contiene un errore di fondo: non ha senso parlare di incubazione con una patologia come quella da HIV. Un conto è parlare di un virus che viene distrutto completamente dal sistema immunitario, come il morbillo; altro invece è parlare di un retrovirus che innesta il suo codice genetico all'interno delle cellule dell'ospite. È stato dimostrato che la distruzione dei CD4 è lenta, ma continua, e che le infezioni opportunistiche si manifestano solamente al di sotto di una certa quota di CD4. L'obiezione 6) ha lo stesso valore del punto 2). Per rispondere all'obiezione 7), è sufficiente notare che, ad oggi, esistono diversi farmaci antiretrovirali, non solo l'AZT. Ed è ampiamente dimostrato che i sieropositivi che fanno uso di tali farmaci non sviluppano l'AIDS mentre quelli che non usano i farmaci o li assumono in modo irregolare sviluppano l'AIDS. Rispondo inoltre ad un'altra obiezione che viene mossa nei confronti di HIV come causa di AIDS, anche se non è presente nel testo che lei ha riportato: esistono (pochissime) persone che sono sieropositive, ma non sviluppano l'AIDS anche senza assumere la terapia. Queste persone hanno il gene per il recettore CCR5 deleto, pertanto HIV non riesce ad entrare efficacemente nelle cellule bersaglio. In conclusione, esistono in rete tesi che affermano che HIV non è causa di AIDS, ma sono sostanzialmente vecchie di quasi 20 anni. HIV è ormai da tutta la comunità scientifica riconosciuto come la causa dell'AIDS. Inoltre, è necessario sottolineare che in Africa l'infezione da HIV è una epidemia che sta mietendo moltissime vittime (dell'ordine di grandezza dei milioni) e piegando ulteriormente l'economia già fragile dei Paesi africani: l'AIDS è una delle cause più importanti di mortalità giovanile. Nella speranza di aver definitivamente tolto dal campo questo tipo di informazione che, purtroppo, continua a essere presente in rete, porgiamo cordiali saluti dr. S. Zona, dr. G. Guaraldi