Scheda quesito
- Nickame:
- fed
- Data:
- 24/03/2009
- Quesito:
- Gent.mi dottori complimenti per il vs/ servizio,
già in un occasione mi sono rivolto a voi per un rapporto a rischio non protetto con persona siero sconosciuta avuto il giorno 8 agosto ’09, a seguito del quale, dopo una settimana ho avuto una cadidosi orale, ulcere del cavo orale, febbricole, astenia, qualche linfonodo ingrossato (una latero cervicale una ascellare e una inguinale) e calo di peso corporeo per una durata di 15 -20 giorni. In seguito a questi sintomi ho effettuato i seguenti test:
una pcr quantitativa a 21 giorni dal rapporto risultato minore di 50 copie
un test hiv ab a 22 giorni risultato negativo
un test a 90 giorni (6 Novembre) risultato negativo.
Gli esami li ho effettuato nello stesso laboratorio pubblico, anche centro trasfusionale, mi hanno detto di usare un test EIA di terza generazione solo ab senza ag 24.
Confortato dalla Vs/ risposta mi sono lasciato la cosa alle spalle e per un mese ho trascorso una vita normale, riprendendo anche i rapporti con mia moglie.
Ho ricominciato a riavere dei problemi dopo un mese (5/6 dicembre 4 mesi dal rapporto a rischio) con delle febbricole nelle ore centrali della giornata che ho a tutt’oggi, con dolori e formicolii alle mani (dolore al nervo del tunnel carpale) e ai piedi prima il destro, dopo qualche giorno al piede sinistro e ad oggi mi fanno ancora male quando cammino con pesantezza di gambe (si sospetta polineuropatia dovrò fare EMG il 2 aprile). Ho fatto tutti i tipi di esami (emocromi tiroide, malattie autoimmuni, altre MST ecc ) tutto nella norma solo in un emocromo ho avuto la formula leucocitaria invertita (linfociti superiori ai neutrofili, comunque, entrambi, ancora nei rispettivi range).
Ho rifatto successivamente per mia sicurezza test hiv in forma anonima a 6 mesi e mezzo e un alto esame a 7 mesi dal rapporto a rischio entrambi negativi e nello stesso laboratorio.
A questo punto non so che pensare, l’idea fissa è che possa trattarsi di una sieroconversione tardiva, se così fosse ho paura di aver infettato anche mia moglie. A tal proposito volevo porvi qualche quesito:
1) possibile una sieroconversione tardiva oltre i 3 mesi, in questo caso 7 mesi?
2) è possibile un errore di laboratorio? Oppure che i laboratori non effettuano il test correttamente?
3) data la forte ansia e attacchi di panico avuto costantemente in questi mesi mi sono stati prescritti
un antidepressivo una volta al giorno (Paroxetina) e ansiolitici due tre volte al giorno.
Questi farmaci o l’ansia e depressione in sé, possono ritardare la sieroconversione.
4 ) un test di 3 generazione entro quanto rivelano una eventuale positività?
Grazie di tutto e scusate il lungo testo, ma sono preoccupato per chi mi sta vicino.
cordiali saluti
Fed
- Risposta di risponditore non trovato:
- Gentile Fed,
la negatività dei vari test HIV a cui si è sottoposto esclude la possibilità di una infezione da HIV; non è possibile una sieroconversione a 7 mesi dal rapporto a rischio.
La somministrazione di antidepressivi o il Suo stato di ansia e depressione non influenzano la sieroconversione.
La sintomatologia che descrive non è quindi da imputare ad una infezione da HIV.
Cordiali saluti,
E.Spaggiari, dr.G.Guaraldi.