Scheda quesito
- Nickame:
- Elle
- Data:
- 15/01/2009
- Quesito:
- Salve, vi ringrazio innanzitutto tantissimo per il vostro servizio e mi scuso se mi trovo a porvi un altro quesito che mi è sorto riguardo la mia situazione. Otto mesi fa a seguito di un rapporto con un uomo di cui non conosco lo stato sierologico ho effettuato un test a 52 giorni di distanza da questo rapporto risultato negativo. In realtà non ero molto preoccupata per il rapporto in questione perchè comunque protetto dall'inizio alla fine, solo temo di non essermi accorta di eventuali fori o che il profilattico non sia sufficiente, infatti tre giorni dopo il test ho cominciato da accusare uno stato di grande debolezza (siprattutto la sera, ma c'è da dire che in quel periodo facevo uso di qualche goccia di lexotan, 15-20 la sera 15-20 la mattina) però non mi era mai capitato, forte inappetenza febbriciattola massimo a 37.2, uno stato durato circa 8 giorni. Se fosse una conseguenza della sieroconversione il test fatto 3-4 giorni prima massimo, avrebbe potuto rilevare eventuale positività? La mia dottoressa dice che potrebbe essere stato semplice stato di stress, dovuto all'esame un altro medico dice che poteva essere un'infezione che avevo alla pelle sotto l'ascella e mi ha dato un antibiotico, il fatto è che già in passato avevo avuto problemi all'ascella ma senza febbre. Da questo episodio di debolezza e febbre ho cominciato ad avere leggeri fastidi all'orecchio che dopo qualche settimana sono diventati vera e propria otite con febbre a 37.5 può essere dipeso da un virus che mi ha attaccata in quel periodo intendo dopo quella prima febbriciattola? Spero mi rispondiate perchè sto impazzendo in attesa di un nuovo test. Grazie in anticipo. Cordiali Saluti.
- Risposta di risponditore non trovato:
- Buongiorno Elle,
coma le abbiamo scritto rispondendo al quesito che ci ha inviato in data 13.01.2009 "test effettuati prima di 90 giorni dall'ultimo rapporto a rischio permettono di avere dati indicativi che vanno però confermati."
Il suo rapporto è stato correttamente protetto da preservativo pertanto non era a rischio per la trasmissione di HIV e non è indicata l'esecuzione di ulteriori test; i suoi sintomi non sono correlati ad una sieroconversione da HIV.
Saluti
dr.ssa M.Ferrara, dr.ssa Vallini