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Quesito di max del 14/01/2009
Scheda quesito
- Nickame:
- max
- Data:
- 14/01/2009
- Quesito:
- Gentili dottori, ho scritto alcune settimane fa con il timore di essere stato infettato volutamente da un medico che mi ha effettuato il prelievo del sangue. Mi ha risposto la dottoressa Vallini. Comprendendo che quasi certamente si tratta di una mia assurda fobia, come ha scritto gentilmete la dottoressa. Nonostante ciò e dopo un periodo di relativa serenità, mi è tornata la preoccupazione per questo episodio. Capisco bene che devo affrontarlo con uno psicologo, infatti oggi pomeriggio ho appuntamento con il mio medico di famiglia (che è già a conoscenza della situazione) per decidere cosa fare. Nel frattempo, essendo donatore di sangue regolare da 10 anni e non avendo comportamenti a rischio, sono andato a donare il sangue. Ho parlato con grande imbarazzo del mio timore con i medici dell'avis, i quali mi hanno risposto che "sottoporsi ad un prelievo di sangue in un centro autorizzato non è un comportamento a rischio che escude dalla donazione" e che quindi potevo donare tranquillamente e di non pensare più a certe cose. Per riuscire ad afrontare con più serenità le terapie con lo psicologo, vorrei sapere se il test nat-hiv + test elisa che effettuano per le donazioni, a 18 giorni di distanza, può essere almeno in parte confortante per rafforzare il pensiero che si tratta solo di un mio problema psichico e non di un rischio reale. Un test nat-hiv + elisa a 18 giorni (che va comunque confermato con un test elisa a 90 iorni per la certezza) inizia ad avere una certa attendibilità clinica? All'avis, sempre lo stesso medico ha detto che il periodo finestra del test nat per i minipool è in media di 12 giorni, variando da 8,4 giorni a 15,6 giorni. E' vero? Grazie e scusatemi ancora.
- Risposta di risponditore non trovato:
- Gentile Max, le informazioni che le ha dato il medico dell'AVIS sono corrette. Un test NAT negativo a 18 giorni dà una buona indicazione. Distinti saluti dr. S. Zona, dr. G. Guaraldi
