Scheda quesito
- Nickame:
- Hero
- Data:
- 10/12/2008
- Quesito:
- Gentili dottori,
dopo 2 mesi e 3 anni di relazione monogama, ho scoperto che il mio compagno è siero positivo. Ho eseguito il test di ultima generazione p24 e sono risultato negativo a una settimana e a 50 giorni dall'ultimo rapporto a rischio. Allo Spallanzani mi hanno detto che questo test sarebbe stato più indicativo ma non definitivo. L'ultimo test lo farò a Gennaio. Ora volevo chiedervi
1) Statisticamente quante persone positivizzano dopo il 50esimo giorno?
2) Quando sono usciti questi test di ultima generazione? Che possono determinare prima di 6 mesi il risultato definitivo? 3 anni fa già li eseguivano? E' importante saperlo per me perchè io e il mio compagno ci siamo entrambi fatti il test prima di cominciare la nostra relazione ed era negativo.
3) Il suo ex ragazzo non l'ha mai informato del suo stato seriologico pur sapendolo, mettendo in pericolo non solo lui ma anche me. E' possibile perseguire penalmente una persona che non comunica il proprio stato seriologico pur sapendolo?
4) Qual'è l'aspettativa di vita per una persona sieropositiva. Possibile che sia di 40 anni?Come mi hanno detto all'ospedale. Statisticamente quanti sopravvivono? Per 10, 20 , 30 e 40 anni?
Cordiali Saluti
Grazie
- Risposta di risponditore non trovato:
- Salve Hero!!
Ci scrivi di aver scoperto che il tuo compagno è sieropositivo e ci poni alcune domande. Ecco le risposte:
1)Effettuando il test con la ricerca di p24 la probabilità che il test risulti positivo dopo 50 giorni è molto bassa. Tuttavia il il test ELISA con p24 va ripetuto a 3 mesi dall' ultimo episodio a rischio per essere considerato definitivo.
2)I test che ricercano la p24 esistevano già tre anni fa , ma non tutti i laboratori li applicavano.
3)Chi tace al proprio partner, pur sapendolo, la propria condizione di sierpositività, può essere condannato per lesioni volontarie gravissime.Esistono sentenze in tal senso.
4) L' aspettativa di vita di una persona sieropositiva con una diagnosi precoce e ben trattata è paragonabile a quella di una persona sieronegativa.
Saluti, l'équipe di Helpaids