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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di randazzog del 09/12/2008

Scheda quesito

Nickame:
randazzog
Data:
09/12/2008
Quesito:
Buongiorno gentilissima redazione, mi complimento col dott. Guaraldi, la ritengo meritevole per il servizio che offre nulla togliendo agli altri. Desideravo un suo parere da infettivologo. Ho fatto sesso con una prostituta e con il preservativo dall'inizio alla fine e il preservativo sembrava integro dopo l'atto. Preso dai sensi di colpa e da alcuni fastidi le sto scrivendo; ho avuto feci non consistenti per 20 giorni con perdita di peso, fastidi alle ascelle che vanno e vengono senza ingrossamenti di linfonodi, ureterite per microlisiati (diagnosticato tramite ecografia), qualche episodio di sudorazione per pochi minuti la sera, fastidio ai muscoli sternocleidomastoidei senza rigonfiamenti. Il mio medico dice che per i miei fastidi io abbia avuto un'influenza intestinale e un colpo d'aria alla gola e a volte il sudore alle ascelle può dare fastidi muscolari. Non ho avuto nè febbre nè faringite. Ho fatto un test HIV a 50 giorni dal rapporto (negativo). Volevo sapere se magari una spiegazione di sintomi è correlabile ad HIV oppure il mio medico non ha sbagliato. Rischio l'infezione? In caso fossi stato sbadato, un test a 50 giorni può essere indicativo? Rifarò comunque il test a 70 e a 90 giorni. La ringrazio anticipatamente, Cordiali saluti.
Risposta di :
Buongiorno Randazzog, scrive di aver avuto un rapporto sessuale "con il preservativo dall'inizio alla fine e il preservativo sembrava integro dopo l'atto". Da come descrive la situazione non è quindi necessario effettuare il test per hiv. Come spesso ripetiamo il test permette di ottenere dati certi dopo 90 giorni da un episodio e rischio, e test effettuati prima danno risultati indicativi che vanno comunque confermati. Per quanto riguarda i sintomi che descrive, possono dipendere da tantissimi fattori e nel caso continuino la cosa migliore è continuare a fare riferimento al proprio medico curante. Saluti, dr.ssa Vallini