Scheda quesito
- Nickame:
- paolorg
- Data:
- 24/09/2008
- Quesito:
- Buongiorno gentili dottori,
mi scuso se vi disturbo nuovamente sempre riguardo al solito quesito che ho richiesto alcuni giorni orsono, ma la vostra risposta mi ha fruttato una grande ansia. Da un lato, mi dichiarate che i rapporti che ho avuto, essendo correttamente protetti da preservativo integro dall'inizio alla fine, non sono a rischio. Dall'altro, siccome sono numerosi e promiscui, mi consigliate di eseguire un test. Mi sembra contradditorio: nel senso che, se il rischio che ho corso è pari a zero, è matematico che lo sia anche se la stessa cosa si ripete mille volte, e quindi sottopormi al test mi da un'ansia inutile. Ho letto altrove che il preservativo è efficace contro la trasmissione del virus nel 85% dei casi per il Dipartimento di Stato USA. Cosa significa questa affermazione? Che rischia di rompersi o che non sempre è efficace anche se integro. Nel mio caso, lo ricordo qualora non abbiate rivisto il quesito, si tratta di rapporti orali protetti da due preservativi. La mia nuova richiesta non vuole essere una critica ma solo un chiarimento. Ho corso rischi o no? Il test che mi consigliate lo posso fare a "cuor leggero"? Perchè se effettivamente non ho corso rischi, non capisco perchè lo devo fare....
Infine, avrei una seconda domanda sull'infezione acuta, perchè in questi giorni accuso banali sintomi (faringite per alcuni gg senza placche o febbre, seguita da raffreddore leggero e tosse e un sensibile dolore ascellare). La domanda è la seguente: premesso che la sieroconversione può essere asintomatica, come è ben spiegato sul vostro sito, nei casi in cui si manifesta in modo acuto, lo fa tramite sintomi ben visibili in generale? Leggo infatti molti quesiti che parlano di sintomi lievi, per questo a chiarimento pongo questa domanda. In altri termini, quando la sieroconversione non è asintomatica, quantomeno ha un decorso e un quadro di sintomi di un certo rilievo no?
vi ringrazio e prometto di non disturbarvi più.
- Risposta di risponditore non trovato:
- Salve Paolorg,
abbiamo letto con attenzione il suo quesito e abbiamo notato che ci pone diverse domande. Rispondiamo con ordine alle sue domande:
- i rapporti da lei descritti non sono a rischio di trasmissione per HIV, come già rispostole;
- non è pertanto necessario che si sottoponga al test HIV;
- i sintomi da lei descritti sono altamente aspecifici e non correlabili ad una infezione da HIV. Si rivolga al suo medico di fiducia per intraprendere un corretto percorso diagnostico e, eventualmente, terapeutico;
- i sintomi della sieroconversione compaiono generalmente tra le 2 e le 6 settimane dall'infezione e possono perdurare per 2-4 settimane: si possono facilmente confondere con una sindrome influenzale.
Distinti saluti
dr. S. Zona, dr. G. Guaraldi