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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di valeria del 31/10/2003

Scheda quesito

Nickame:
valeria
Data:
31/10/2003
Quesito:
Sottopongo in dettaglio i miei quesiti: - la sintomatologia da virus HIV si manifesta - in genere - entro 2-6 settimane dal potenziale contagio; è corretto? - la comparsa di febbre alta con forte cefalea solo per una notte (dalla sera alla mattina successiva) escludendo nelle sette (forse otto) settimane precedenti rapporti a rischio può essere imputata a fattori esogeni differenti? - la comparsa di febbre (3-4 linee) per 1-2 gg. con tosse persistente, catarro, raffreddore, mal di gola - imputabile penso alla tosse molto forte - (escludo ingrossamento linfonodi) per circa 2-3 gg. a distanza di una settimana esatta da un rapporto orale non protetto può essere interpretato come sintomo di infezione? Relativamente al quesito precedente preciso che non si è trattato di un rapporto orale completo; nello specifico il mio patner ha eiaculato a seguito di stimolazione manuale. Dopo aver ripulito la parte con un fazzoletto di carta potrei aver avuto (non ricordo bene) un blando contatto oro-genitale L'infiammazione della parta destra del collo (non dolente) esaurita nell'arco di una sola notte (dalla sera alla mattina successiva) escludendo nelle 6 settimane antecedenti rapporti a rischio può essere imputata a fattori esogeni differenti (colpo d'aria, torcicollo, infiammazione denti, ecc.)? All'associazione Anlaids mi è stato detto che L'HIV comporta un'infiammazione in concomitanza delle tre stazioni collo-ascelle-inguine, dolorante, ben visibile (simili a palline da ping pong) per una durata minima di 30-45 gg. (il più delle volte comporta accertamenti mirati ad escludere altre patologie: è vero?) in ultimo, sia l'esperto dell'Anlaids che una dott.ssa di un ospedale pubblico mi hanno confermato che nell'ipotesi di infezione da HIV i valori dei linfociti (in particolare), dei blastofili e delle piastrine subisce una drastica riduzione (se ho capito bene il virus "uccide" i linfociti), per cui valori al di fuori del range possono rappresentare un segnale sospetto; è vero? Avendo negativizzato sia il virus toxoplasmosi, cytomegalovirus vuol dire che il sistema immunitario è funzionante? Ho letto che in presenza di infezione HIV il cytomegalovirus può riattivarsi nell'organismo; è vero? Ringraziando per l'attenzione e scusandomi per il disturbo arrecato, mando un caloroso saluto a tutto lo staff. PS. come può una persona che fa affidamento sulla fedeltà del patner (e quindi non utilizza precauzioni trattandosi di un rapporto stabile) essere certa di non incorrere in un rischio HIV?
Risposta di risponditore non trovato:
Rispondiamo con ordine ai suoi quesiti: i sintomi dell'infezione da HIV possono manifestarsi dopo un periodo di incubazione di 2-6 settimane, ma la comparsa di febbre o altri sintomi simil influenzali, a distanza di una o più settimane da un rapporto non protetto, non può essere direttamente imputabile al virus HIV; i sintomi da lei descritti non sono infatti specifici di infezione acuta da HIV. Scrive di aver avuto un rapporto orale non completo, che considera come rapporto a rischio di infezione hiv: i comuni esami del sangue non sono però utili per porre diagnosi di infezione da HIV o dare indicazioni in merito. E' indicato un test specifico per hiv Infine, ci pone una questione alla quale difficilmente possiamo darle risposta: fare affidamento sulla fedeltà del patner, può non essere condizione certa per non incorrere in un rischio HIV; è lei però, a dover valutare, in base alla relazione che vive con il suo partner, quanto poter fare affidamento alla sua fedeltà. Saluti Dr.ssa C.Vanzini, dr.ssa C.Galli