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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di marco p del 02/10/2003

Scheda quesito

Nickame:
marco p
Data:
02/10/2003
Quesito:
gentili dottori, Sono molto preoccupato per un rapporto a rischio molto recente (27 settembre 2003). Si tratta di un rapporto completo con una prostituta (Giulia) con uso del profilattico che ahimè verso la fine si è rotto con conseguente eiaculazione all'interno della vagina. Dall'inizio dell'incidente verso la conclusione del rapporto il mio pene è rimasto all'incirca 30-60 secondi a contatto con le sue secrezioni vaginali che tra l'altro non erano eccessive. Ho verificato, non appena accortomi, che non ci fossero ferite aperte sanguinanti, abrasioni o lacerazioni sul glande e lungo tutta l'asta. In effetti non presentavo nulla di tutto ciò tanto meno tracce di sangue della ragazza. Avvertivo solo un po’ di bruciore nella regione bassa del glande ma anche lì non ho ravvisato alcun tipo di trauma o micro lacerazione. Comunque nel giro di qualche secondo ho lavato accuratamente il pene e ricontrollato ancora con zelo che non ci fossero vie d'accesso per un eventuale contagio. E se le secrezioni vaginali così come altri liquidi biologici di Giulia (supponendo che lei fosse per certo sieropositiva) fossero entrate nel mio organismo attraverso l'uretra si ha la certezza del contagio anche se si ha urinato da lì a poco? Ho letto da qualche parte che in caso di rapporti a rischio con partners sieropositivi non sempre il contagio è certo. bisogna considerare il tempo d'esposizione, la carica virale presente nei liquidi biologici, la terapia in atto ecc... Nel mio caso quanto ho rischiato? So che le statistiche servono a poco ma forse possono tranquillizzare. E' vero che nelle secrezioni vaginali il virus è meno presente che nel sangue e nello sperma? E' vero che durante i rapporti di natura eterosessuale rischiano di più le donne che i maschi? Mi rendo conto di essere terrorizzato e di sicuro rapporti mercenari di questo tipo non ne avrò più. Tra l'altro Giulia mi ha riferito di stare tranquillo perché non è malata...sì ma che risposta posso attendermi . Certamente non verrebbe a confidarmi la sua sieropositività avendo assistita alla scena in cui ero in preda al panico più assoluto...probabilmente voleva solo non complicare le cose. Ho provato a chiamarla ma non si fa viva..Questa irreperibilità e mancanza mi angoscia ancora di più. Ovviamente Giulia non ha colpe! Ora dovrò effettuare il test. Ad un mese, caro Dott. Arici, con un eventuale esito negativo potrei starmene un po' più tranquillo? Mi auguro che tutto si risolva per me, per la latitante Giulia e per tutti quelli che vivono le medesime situazioni. Grazie per l' aiuto e complimenti per il sito
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Marco, si definisce preoccupato in seguito ad un rapporto avuto con una prostituta e durante il quale si è rotto il profilattico. Aggiunge di essere terrorizzato e angosciato perché teme in un infezione da hiv. Ci chiede se un esito negativo al test potrebbe tranquillizzarla. Il test va eseguito perché il rapporto è da considerarsi a rischio; è indicato che lo faccia subito e a tre mesi di distanza dall'episodio: il primo le darà già un'indicazione, il secondo la certezza del risultato. Non sappiamo se i test la potranno tranquillizzare, ma è l'unico modo per conoscere il proprio stato sierologico in seguito ad un contatto a rischio. Saluti. dr.ssa C.Galli