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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Anon del 08/08/2003

Scheda quesito

Nickame:
Anon
Data:
08/08/2003
Quesito:
Il mio partner mi ha nascosto la sieropositivà. Nei primi mesi abbiamo avuto rapporti protetti ma negli ultimi 6 no! Sempre da attivo no ho usato il preservativo quando lo penetravo analmente. Almeno 400-600 rapporti. Un evento certo diventa probabile? 3/10000 x 600 -> quasi 20% di probabilità di contagio, possibile?? Non sono mai entrato in contatto con sangue e sperma che io sappia. Lui è in terapia da 2 anni: combivir e sustiva non so se per tranquillizzarmi mi ha detto di avere una carica virale non rilevabile ( che so essere poi quasi irrilevanto per il contagio o meno) possibile ? Non so come comportarmi: è stato un criminale ma lo amo ancora.. Grazie x ogni consiglio medico e assistenza psicologica.
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Anon, scrive di aver avuto diversi rapporti sessuali non protetti con un uomo che le ha nascosto di essere sieropositivo. Chiede un consiglio medico e assistenza psicologica. Dal punto di vista medico, è necessario che si sottoponga al test hiv: i rapporti anali sono a rischio di infezione e la probabilità aumenta con l'aumentare della loro frequenza. Se è possibile che non sia venuto in contatto con lo sperma del suo partner (scrive di aver avuto rapporti sempre come parte attiva), non si può escludere il contatto con il suo sangue. La carica virale ha importanza nella trasmissione del virus, ma non è l'unico elemento da considerare. E' indicato che esegua il test hiv subito e lo ripeta a uno, 3 e 6 mesi dall'ultimo rapporto a rischio (i 6 mesi sono indicati quando si è a conoscenza della sieropositività del partner); è inoltre opportuno che esegua anche le sierologie per HBV ed HCV (virus dell'epatite B e C) e uno screening per sifilide (test RPR-TPHA). E' necessario infine, che i suoi rapporti siano protetti dall'uso del profilattico, sia con il partner di cui scrive, che con eventuali altri partner. Rivolgendosi ad un ambulatorio di test and counselling (presso un reparto ospedaliero di malattie infettive) potrà chiedere di eseguire gli esami e avere informazioni piu' dettagliate. Psicologicamente, è intuibile che possa soffrire per una situazione che la pone a rischio di aver contratto il virus hiv e forse, ancora di più, per come il suo partner si è comportato nei suoi confronti, nascondendole di essere sieropositivo: lo definisce un criminale, ma aggiunge di amarlo ancora. Non sa come comportarsi: possiamo indicarle di fare il test, ma non possiamo entrare nella questione più privata del suo rapporto. Le consigliamo solo di riflettere su questa relazione e sui sentimenti che la legano a quest'uomo, eventualmente, se sente possa esserle d'aiuto, con uno psicologo in un colloquio vis à vis. Saluti. dr.ssa C.Galli