Condividi
Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di anonimix del 06/03/2008

Scheda quesito

Nickame:
anonimix
Data:
06/03/2008
Quesito:
Salve, sono un ragazzo di 23 ormai attenagliato dall'ansia. Vi spiego il mio problema. La sera di Natale ho avuto un rapporto non protetto (per la prima volta e sarà anche l'ultima) con un'amica di mia cugina, che conoscevo solo da pochi giorni e di cui quindi non sapevo granchè. é successo che durante il rapporto ho avuto la rottura del frenulo con copioso rilascio di sangue. Al di la dello spavento del momento, ho subito pensato alle possibili infezioni che avrei potuto avere, dato che stavamo in una sorta di scantinato con condizioni igieniche tutto tranne che accettabili, nel corso di una festa. Dopo 2 giorni ho avuto febbre alta curata esclusivamente con tachipirina. E fin li tutto ok. Passato Capodanno ho iniziato ad avere ogni 5 o 6 giorni delle sensazioni di spossatezza, dolori articolari, sensazioni di febbricola. Ogni tanto mi sono comparse afte in bocca. Circa due settimane fa (parliamo quindi più o meno di inizi-metà febbraio), ho avuto febbre di nuovo alta. Il medico mi ha visitato notando una forte laringite e mi ha prescritto Bentelan più antibiotico a largo spettro, perchè - ha detto - voleva riassestare un po' il tutto, dal momento che gli avevo parlato di questo andirivieni di sensazioni influenzali. Non gli ho parlato di quanto era successo perchè volevo farlo in separata sede non in presenza dei miei. (Tra parentesi, essendo soccorritore volontario ANPAS avevo da max una o due settimane soccorso una ragazza con febbre alta resistente ai farmaci e forte mal di gola, non so se può essere stata fonte di contagio). Dopo un giorno la febbre passa, sto un giorno bene, ritorna la febbre alta per un giorno per poi passare del tutto. Nel frattempo però il medico mi ha riscontrato un po' di bronchite. Per questo ha deciso di sottopormi, dopo 5 giorni di antibiotico a largo spettro, a 7 giorni di antibiotico specifico per vie respiratorie, sospettando infezione batterica. In totale ho fatto 10 giorni di cortisone e contemporaneamente 5+7 di antibiotico. In tutto questo contesto inseriamoci il fatto che sono molto ansioso e, quindi, questa altalenante febbricola persistente con bronchite finale mi ha fatto molto agitare, in relazione al pensiero di possibili infezioni contratte dalla partner o dall'ambiente malsano. Ah, durante i 7 giorni di antibiotico la notte ho avuto forti sudorazioni, quasi da essere zuppo. Non so se dovuto all'uso di antibiotico, anche se l'iniezione la facevo di mattina. Poi ho avvertito durante tutto il periodo di laringite come un qualcosa che mi ostruiva da dentro nella laringe come una pallina, dolore rimasto anche a fine terapia e ora si presenta localizzato in zona sternoioidea. Alchè, avendo ancora questa sensazione a fine trattamento sono tornato dal medico che mi ha palpato il collo dicendo che poteva trattarsi di tiroidite. Ho fatto le analisi del sangue e tutti i valori sono nella perfetta norma, compreso il test per la mononucleosi (sospettata) e l'ecografia tiroidea. Sia il medico che l'ecografo hanno anche affermato che i linfonodi sono in perfetta forma e non gonfi, mentre ero convinto di averli tali. Dico questo perchè nel frattempo sono venuto a sapere che l'amica di mia cugina due anni fa è stata con un ragazzo che faceva uso di droghe, ma non so di preciso cosa. Alchè vi lascio immaginare, sottolineando di nuovo il mio carattere ansioso, l'angoscia in cui sono caduto. Ho iniziato a cercare su internet sintomi e decorsi di ogni malattia. Sino a che ho iniziato a visitare qualche pagina relativa all'HIV. Da quel momento non so se ogni sintomo che leggo o mi auto-convinco di averlo o se ce l'ho effettivamente. In sostanza, dopo le analisi e l'eco tiroidea, il medico ha affermato che tale febbricola, spossatezza e dolori muscolo-articolari siano dovuti ad una risposta dell'organismo all'ansia. Sta di fatto che attualmente di notte a volte faccio fatica a prendere sonno e mentre sto per addormentarmi mi desto di soprassalto come sentissi mancarmi il fiato; ho delle brevi tachicardie frequenti, sento spesso dolori muscolari all'altezza dei quadricipiti; 1 volta al giorno o 1 volta ogni due giorni sento tornare il senso di febbricola e spossatezza; ho avuto durante la terapia antibiotica dolori ai denti e senso di bocca accaldata e stomaco gonfio e spesso fitte allo stomaco e all'addome, sia a destra che a sinistra. In particolare due notti fa mi sono svegliato con forti crampi e dolori allo stomaco, con dolori che si diramavano fino a tutto il braccio sinistro (vi lascio immaginare l'ansia per tali sintomi, avendo un padre che ha avuto un infarto). Il medico ha riferito che questi disturbi sono dovuti agli effetti collaterali della lunga cura farmacologica cui mi sono sottoposto. Ora lo stomaco sembra un po' più sgonfio ma ancora percepisco fitte stomaco-addominali ogni tanto. Ho questi giorni il fastidio alla zona sternoioidea, spesso intensi dolori muscolari e senso di stanchezza e febbricola. Ormai sono esausto, ogni volta che cerco di correlare uno dei miei sintomi a qualche malattia vado in ansia e appena leggo, tra le patologie possibili, HIV mi prende un senso di angoscia tremendo. Secondo voi, dalle analisi del sangue da me effettuate, contenenti anche risultati relativi a neutrofili, monofili, basofili, leucociti, linfociti, valori tiroidei nella norma, possa non risultare una patologia quale epatite o HIV? Mi spiego meglio, solo dai test specifici per epatite e HIV posso esserne certo o comunque anche dalle mie analisi avrei dovuto avere un campanello di allarme, tramite qualche valore alterato? Il mio medico dice che ora come ora la spossatezza e il senso di febbricola è solo dovuta a fenomeni ansiosi ed emotivi e i dolori gastro-intestinali che ho talvolta sono dovuti allo smaltimento degli effetti collaterali dei farmaci che sta espletando il mio organismo. Vi lascio però immaginare il mio stato di disagio e di attuale iper-sensibilità verso qualsiasi minimo dolore. Ad esempio, soffro di dolori cervicali e di una sublussazione dei nervi ai gomiti da tempo, ma ora come ora se sento dei dolori nella parte posteriore del collo o dolori intensi alle braccia (mi sono capitati due o tre volte negli ultimi giorni come mai prima) vado su internet e appena leggo un sintomo lontanamente riconducibile all'HIV vado nel panico. E inizia la lotta, link dopo link, tra l'ansia che tutti i miei sintomi di questi ultimi tempi siano dovuti a tale patologia e il tentativo di tranquillizzarmi capendo che possono essere dovuti ad altra cause. Come ultima domanda: è possibile che dopo quell'episodio abbia contratto un'infezione che mi ha portato a stati di febbre e spossatezza e debolezza del sistema immunitario (con ricaduta e laringite) debellati poi con i farmaci e che, quindi, quelli che ho ora siano effettivamente solo prodotti dell'ansia? O magari l'infezione può aver prodotto una fibromialgia, essendo i sintomi gli stessi? Sto facendo mille domande ma non riesco a tranquillizzarmi. Scusate la lunghezza ma ho bisogno di risposte competenti da voi, che possano tranquillizzarmi e indicarmi cosa pensare/fare, evitando quindi di arrovellarmi il cervello con autodiagnosi online. Dove è possibile fare il test? C'è bisogno di prenotazione? Di ricetta? O basta che mi presento in ospedale e lo fanno? Alla Asl lo eseguono? Dove?
Risposta di risponditore non trovato:
Buongiorno Anonimix, ho letto la sua lunga domanda e l'insieme di dubbi, paure e insicurezze che ha riportato. Il suo cercare informazioni su internet, la sua costante attenzione ad ogni dolore, sintomo, linea di febbre, non fanno altro che alimentare la sua ansia e le sue insicurezze. Cercando di semplificare le cose: lei ha avuto un rapporto non protetto a Natale, ora siamo a marzo e sono quasi passati 90 giorni dal rapporto. Può quindi attendere i 90 giorni e recarsi in una qualsiasi USL per effettuare il test hiv: presso i reparti ospedalieri di malattie infettive, non vengono richiesti ricette, impegnative, prenotazioni; puo' inoltre mantenere l'anonimato. Se telefona all'ufficio relazioni con il pubblico (URP) della sua USL, le sarà indicato quando e dove può fare il test. Saluti. dr.sse C.Vallini e C.Galli