Scheda quesito
- Nickame:
- P3
- Data:
- 08/06/2003
- Quesito:
- Salve e grazie del Vostro servizio. Ho avuto un rapporto occasionale e in preda al panico ho eseguito un test a 2 mesi ed uno a 3 mesi presso un centro immunotrasfusionale ospedaliero. Entrambi i test sono risultati negativi. Ho eseguito comunque un test di conferma a 6 mesi. Anche questo negativo. Parlando con il responsabile di reparto mi ha detto che il risultato di questo ultimo test è da considerare veritiero al 80%... Cosa e' vero? Anche se in quel centro immunotrasfusionale si utilizzasse un test "antiquato", a 6 mesi il risultato dovrebbe essere praticamente sicuro al 100% o no?
Quale tipo di test adottano in genere i centri di questo tipo?
Grazie per le vostre risposte.
- Risposta di :
- Gentile P3,
i centri di riferimento internazionali considerano negativi i test HIV eseguiti a 3 mesi dal rapporto a rischio.
I test, detti ELISA o EIA, che si utilizzano oggi nei laboratori ricercano la presenza nel sangue di anticorpi contro il virus: la loro sensibilità (cioè la capacità di individuare i soggetti positivi) è stimata essere del 99,8%, mentre la specificità (cioè la capacità di individuare i soggetti negativi) è di circa il 99,9%. Nel caso un campione venga trovato positivo al test ELISA, si esegue, prima di comunicare il risultato, un test di conferma con tecnica Western Blot.
Le altre metodiche a disposizione (isolamento virale di HIV, PCR qualitativa e ricerca della p24) vengono utilizzate in situazioni epidemiologiche o cliniche particolari.
Pertanto il suo test, eseguito a sei mesi, può essere considerato negativo a tutti gli effetti, se nel frattempo non si sono verificati altri contatti a rischio.
Saluti.
Dott.ssa Cinzia Cappi Dr. G. Guaraldi