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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di james del 05/02/2008

Scheda quesito

Nickame:
james
Data:
05/02/2008
Quesito:
C.a. Dott. Guaraldi Scusi se continuo a disturbarla, riportando parte della sua risposta alla mia domanda precedente potrebbe spiegarmela meglio...ovvero in che senso :anticorpi circolanti nel sangue che cross reagiscono con i anticorpi di HIV e rendono falsamente positivo il test specifico.O voleva dire anticorpi circolanti nel sangue che cross reagiscono con i REAGENTI USATI DAL TEST? Cross-reagire significa che vanno in conflitto, tra loro 2 sostanze dando un risultato errato? In ultimo :pensa quindi che donando all'avis posso escludere di ritrovarmi davanti a un falso positivo o potrebbe capitare all'avis, anche se fanno un doppio controllo sulla sacca anticorpi + rna?(ovviamente mantengo un comportamento consono a quello di un donatore , quindi privo di rischi ma puo capire che trovarsi davanti a un falso positivo fa paura) In fine le chiedo un parere da amico visto che tali vi ritengo...come puo leggere dalle mail che vi ho mandato nel 2003 ho avuto un rapporto vaginale con una prostituta di colore(tengo a precisare, il rapporto era anche protetto anche se l'ansia poi me ne ha fatto dubitare, ora a distanza di 4 anni con svariati esami a seguito sempre negativi pensa che possa donare il sangue tranquillamente senza il rimorso di aver avuto, anche se è stato l'unico episodio, un rapporto occasionale con una prostituta?! In attesa di un sua risposta e soprattutto di un suo consiglio la ringrazio infinitamente del servizio che svolge james m.
Risposta di :
Gentile utente, Cross reagire significa che gli anticorpi elaborati nei confronti di altri antigeni si legano agli antigeni di HIV presenti nella piastra di laboratorio in cui si esegue sta facendo risultare erroneamente positivo il risultato. Il test HIV e seguiti a distanza di tre mesi rispetto a un comportamento di rischio sono da considerarsi definitivi. Non ha motivo di ritenere che il suo comportamento di rischio di oltre quattro anni or sono non sia stato rilevato dai suoi test precedentemente eseguiti. Cordiali saluti. Dott. Giovanni Guaraldi