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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di PROFILASSI post esposizione del 15/01/2008

Scheda quesito

Nickame:
PROFILASSI post esposizione
Data:
15/01/2008
Quesito:
Vi ricopio un post che ho letto sul vostro sito: Aiuto61, 16.01.2002 Salve, vi scrivo per chiedervi un chiarimento per quanto riguarda la possibilita' di infezione attraverso le dita a seguito di contatto con liquido vaginale (masturbazione). Al nr. verde della sanita' mi e' stato risposto che per essere a rischio ci deve essere una 'ferita aperta e sanguinante'. Leggendo le vostre risposte mi pare invece di capire che il rischio esiste anche in caso di piccole pellicine sollevate o altre imperfezioni della pelle. Se ho l'abitudine di mangiarmi le unghie e la pelle vicino, ma non ho ferite aperte, sono comunque a rischio? Grazie Risposta di Utente Temporaneo Il rischio è presente quando sulla cute si trovano delle soluzioni di continuo che permettono quindi al virus di passare, ora se è presente qualche piccola lesione anche non sanguinante, il virus può talora superare la normale bariera cutanea attraverso la lesione e dare l'infezione, ovviamente si tratta di un rischio molto basso, mentre se la lesione è sanguinante il rischio è molto più elevato . Mangiarsi le unghie di solito (ma non sempre), non determina lesioni cutanee, in caso contrario rieccoci di nuovo in una situazione a rischio. Dr. Dario Bertani Invece HO IL SEGUENTE PROBLEMA: Tipo Rapporto :protetto vaginale con una prostituta Contatto:a fine rapporto dopo 40 secondi circa ,il pene con il preservativo integro ancora indossato si adagiava sul ventre e toccava per circa 20 secondi 2-3 escoriazioni provocate dalla rasatura effettuata diverse ore prima della dimensione di 1 max o 2 mm, non sanguinanti senza crosta ,aperte nel senso che era assente il primo strato della cute e quindi si vedeva il sottostrato di colore rosso. Diagnosi mediche: 1)a causa di bruciore dovuto a test di sfregamento,si tratta di rischio remoto (dottore generico di p.s.) 2)rischio molto basso(altro dottore generico di p.s.) 3)rischio quasi nullo (altro dottore generico di p.s.) 4)rischio molto basso (infettivologa) 5)rischio estremamamente basso ( ospedale centro di riferimento per infezioni hiv) 6)rischio assente(medico di famiglia) Il fatto e' che tutti mi hanno prescritto il test a 0,1,3 e 6 mesi e nessuno ha voluto farmi la terapia post esposizione perche' la legge(o le indicazioni del Ministero non lo permettono)e perche' la terapia dura 1 mese e sono farmaci pesanti e non si danno neppure a chi ha corso un rischio anche basso VORREI SAPERE: 1)VERO CHE NON C'E' STATO ALCUN rischio per il fatto che e' stato un CONTATTO INDIRETTO ? 29 Se una persona ha anche solo un rischio basso e non ancora trascorso il periodo delle 72 ore -deve essere fatta la terapia se il paziente la richiede :i farmaci saranno pesanti ma sempre meglio 30 giorni di farmaci che invece doverli assumere una vita intera Grazie per la Vs cortese e professionale risposta
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Utente, cerco di rispondere in maniera esauriente al suo quesito. L'epidemiologia e la letteratura scientifica degli ultimi anni permettono di affermare che la cute è una barriera impermeabile al virus a meno che non presenti tagli profondi e sanguinanti (le comuni pellicine o taglietti da rasatura non sono porte sufficienti per l'ingresso di HIV). Il contatto da lei descritto tra preservativo sporco di secrezioni vaginali e i suoi taglietti non è un contatto a rischio perchè di tipo indiretto, quindi non è necessario effettuare alcun test HIV. La profilassi post esposizione è riservata a casi eccezionali e il suo episodio non rientra tra questi, può trovare ulteriori informazioni seguendo questo link.http://www.helpaids.it/wContents/Helpaids/viverehiv/terapia/propostses.aspx Distinti saluti M.Ferrara, Dr.G.Guaraldi