Scheda quesito
- Nickame:
- alessio82
- Data:
- 27/11/2007
- Quesito:
- Dopo un’esperienza all’estero per studio (Wroclaw), sono entrato ,appena tornato a casa, in un vortice di paranoia e paura (fatto di ricerche internet e in un monitoraggio assurdo del mio corpo), nella convinzione di essere stato contagiato; ho avuto rapporti a rischio protetti ma alcuni sotto effetto di alcol e quindi con ricordi confusi e poco lucidi.
Alla fine ho preso coraggio e superando il forte imbarazzo ne ho parlato con mio padre che è medico (anche se otorinolaringoiatra), che mi ha condotto da un suo amico e collega infettivologo, presso l’ospedale civile della mia città (cagliari) il quale dopo una chiacchierata e una visita mi ha rassicurato di non aver nessuna patologia mts visibile, mi ha fatto fare per sicurezza un immediato test hiv a 15 gg dall’ultimo episodio a rischio ( per evidenziare possibili contagi precedenti all’ultimo e negativo), e proprio stamattina un altro test hiv 1-2 elisa a 1 mese e due giorni, di cui attendo l’esito per dopodomani; durante la lunga chiacchierata con lo specialista (e ricercatore presso la cittadella di cagliari), nel quale mi ha spiegato in maniera chiara e forte tanti aspetti dei reali rischi che si corrono oggi in ambito sessuale, mi ha cazziato per la mia confusa odissea in internet invece di rivolgermi ad uno specialista, ha affermato 2 cose che mi hanno colpito e in contrasto con altre lette in quasi tutti i siti. Ha affermato che il test Elisa oggi, ad 1 mese dall’ultimo rapporto a rischio è quasi del tutto definitivo ( con margini risibili e definitivi totalmente al 2 mese), che nella sua lunga esperienza personale non gli è MAI capitato che un test negativo al 1 mese si sia poi positivizzato, che il test a tre mesi è indispensabile farlo per poter mettere in conto qualsiasi variante rispetto ad un male ad oggi ancora incurabile, ma che il test a 6 o 12 mesi è inutile (l’ha definito le ragnatele della medicina in Italia) e anzi dannoso a livello psichico; io aspetto con ansia il responso delle mie analisi ( e poi quello a 3 mesi) ma nel frattempo vi chiedo cosa ne pensate di ciò che mi ha detto il medico, vi prego con assoluta franchezza.
Nel frattempo vi ringrazio per il lavoro che fate e specialmente perché parlate di argomenti ormai desueti nell’informazione anzi nella disinformazione pubblica: è possibile che un ragazzo debba spaventarsi a morte per conoscere questi aspetti, che in italia non sia attui a livello anche scolastico un efficace prevenzione? Grazie ancora Alessio
- Risposta di risponditore non trovato:
- Gentile Alessio,
il test HIV eseguito a 30 giorni dall'ultimo rapporto a rischio è considerato altamente indicativo, ma solo il test eseguito a 90 giorni dall'ultimo rapporto a rischio è considerato definitivo e pertanto non ha bisogno di ulteriori conferme.
Siamo quindi pienamente concordi con l'opinione dello specialista da lei consultato.
Può consultare le pagine del nostro sito per ulteriori informazioni sul test HIV e sul periodo finestra.
Cordiali saluti,
E. Spaggiari, dott. G. Guaraldi