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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Alf del 16/11/2007

Scheda quesito

Nickame:
Alf
Data:
16/11/2007
Quesito:
Salve, Vorrei una vostra consulenza in merito: Un anno fa’ ho avuto un rapporto orale passivo non protetto con una ragazza. Il giorno seguente ho accusato un bruciore nei punti di contatto delle labbra. D’allora sono andato nel panico. Un amico mi disse che la ragazza è sieropositiva ma non fu confermato da lei. Dopo due mesi ho iniziato ad accusare alcuni disturbi fisici tra cui bruciore durante l’urinazione che permane tutt’ora e bruciore alla lingua e continui formicolii agli arti. Ho effettuato 4 test non Elisa, a 3,5,6 e 11 mesi di cui gli ultimi due in un centro trasfusionale (oltre una visita per tutte le altre patologie). Ripeto che i problemi fisici non li ho ancora risolti e non sono ancora convinto dei risultati. Ditemi cosa devo fare per cortesia. E’ un anno che non riesco a “risalire” fisicamente e psicologicamente. Inoltre sono costretto a rinunciare ad avere altre relazioni serie per paura di essere infetto. Rispondetemi vi prego
Risposta di risponditore non trovato:
Salve Alf, ci scrive di aver avuto un anno fa un rapporto orale non protetto con una ragazza di cui non era confermato lo stato sierololgico: questo tipo di rapporto è a bassissimo rischio di trasmissione hiv. Scrive di essere andato nel panico. Ha anche iniziato ad accusare alcuni disturbi (bruciore ad urinare, formicolii) che in parte ancora non ha risolto: questi non sono necessariamente da ricondurre ad un'infezione da hiv. Per escludere l'infezione, è necessario eseguire ora un test anticorpale (un test Elisa) che darà già l'esito definitivo, presso un ambulatorio di counceling hiv. Se l'esito sarà negativo, significherà che lei non ha l'hiv e che la causa dei suoi disturbi va ricercata altrove. E' utile per lei in ogni caso riferire i suoi sintomi al medico di fiducia o presso un ambulatorio mst (malattie sessualmente trasmesse) ed eventualmente confrontarsi con uno psicologo. Cordiali saluti. C. Stentarelli; Dott. G. Guaraldi