Scheda quesito
- Nickame:
- riky
- Data:
- 17/10/2007
- Quesito:
- Nel giugno 2005 ho avuto un rapporto sessuale occasionale e non protetto con un ragazzo che conoscevo, al di fuori della mia relazione regolare (interrotta dopo alcuni mesi). Non mi sono mai preoccupata di eseguire un test hiv fino a quanto il mio ex ragazzo ha sollevato, peraltro giustamente, questa problematica, trovandosi a dover eseguire lui stesso per motivi personali il test. Ad oggi sono molto in ansia sulle possibilità di avere contratto eventuali infezioni sessuali ad esito di quel rapporto non protetto, ed averle trasmesse al mio ex partner. Vorrei sapere se esistono delle probabilità reali che tale contagio sia avvenuto, pur non essendovi da parte di entrambi sintomi evidenti. Aggiungo inoltre che da circa 1 anno ho iniziato una relazione stabile con un nuovo partner. Quest'ultimo ha effettuato a febbraio scorso (trascorsi 4 mesi dal nostro primo rapporto) tutti gli esami obbligatori per poter essere donatore di sangue, con esito negativo per tutti gli esami. Questo riduce le effettive possibilità che io possa avere contratto in passato il virus hiv (dal momento che non l'ho trasmesso al mio partner attuale) oppure può accadere che io sia una specie di "portatore sano"?
Oggi mi sento mortificata per il mio comportamento passato che ha messo a rischio non solo me stessa ma anche altre persone. Farò al più presto il test dell'hiv e delle altre malattie a trasmissione sessuale, spero tuttavia in una risposta da parte vostra. Grazie
- Risposta di risponditore non trovato:
- Gentile Riky,
non è possibile fare deduzioni sulla possibilità di un'infezione da virus hiv, nè attraverso i sintomi (che se ci fossero stati sarebbero comunque stati aspecifici), nè in base al fatto che il suo attuale partner è risultato negativo ai test.
Come ha scritto, è necessario che esegua il test hiv per il rapporto a rischio che ha avuto nel 2005. A questo vanno aggiunti i test per le epatiti e un pap test per l'hpv.
Solo con i risultati ai test, potrà essere certa del suo stato sierologico.
Saluti.
dr.ssa C.Galli