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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di lello del 27/02/2003

Scheda quesito

Nickame:
lello
Data:
27/02/2003
Quesito:
Le informazioni sul sito riguardo l'opportunità di rieseguire il test se sono passati 3 mesi ed è negativo, contrastano con le indicazioni di Anlaids, Lila, e praticamente tutti i siti sull'argomento, che parlano di 6 o addirittura 6-8 mesi per evitare il rischio di falsi-negativi. Sono loro ad essere sadici, poco informati, o nel mondo scientifico non c'è accordo sull'argomento? Eppure mi sembra un tema importante, poichè si rischia, convinti di essere ormai al sicuro, di contagiare i partners sessuali. Viceversa, perchè il Ministero della Sanità ci regala 3 mesi di ansia e notti insonni in più se non c'è motivo? Se avete dati risolutivi, non pensate di comunicarli anche al Ministero e alle fonti più accreditate di informazioni sull'Aids? Grazie, Lello
Risposta di :
Gentile navigatore, La tua mail pone il problema del periodo finestra immunologico che corrisponde al tempo necessario all'organismo per produrre una risposta anticorpale contro HIV che possa essere identificata con il test ELISA. La fonte bibliografica a cui facciamo riferimento (Revised Guidelines for HIV Counseling, Testing, and ReferralMMWR November 9, 2001 / Vol. 50 / No. RR-19) indica 3 mesi come il periodo finestra abituale nelle esposizioni occasionali. Riporto di seguito il testo integrale: "Single Possible or Known Exposure Most infected persons will develop detectable HIV antibody within 3 months of exposure ( 126). If the initial negative HIV test was conducted within the first 3 months after exposure, repeat testing should be considered >3 months after the exposure occurred to account for the possibility of a false-negative result. If the follow-up test is nonreactive, the client is likely not HIV-infected. However, if the client was exposed to a known HIVinfected person or if provider or client concern remains, a second repeat test might be considered >6 months from the exposure. Rare cases of seroconversion 6–12 months after known exposure have been reported ( 134). Extended follow-up testing beyond 6 months after exposure to account for possible delayed seroconversion is not generally recommended and should be based on clinical judgment and individual clients needs ( 54). Questa fonte autorevole che citi parla di "maggior parte", "è probabile", "può essere consderato", "rari casi". Tutte questa affermazioni non esprimono mai una condizione di certezza ma di probabilità. Questo fatto non ti deve meravigliare perchè sempre in natura i feomeni biologici si distribuiscono secondo una distribzione a campana (detta gaussiana) in cui agli estremi della curva si continuamo a verificare eventi, seppure con una bassa probabilità. Come cita la fonte la maggior parte delle persone sviluppa anticorpi anti HIV rilevabili al test entro 3 mesi, che pertanto rappresenta il valore abituamente considerato di finestra immunologica per il test. Il giudizio clinico, che deriva dall'esperienza del professionista, permetterà di dare indicazioni personalizzate su situazioni di rischio valutate individualmente, pertanto consigliando i, test anche a distanza di periodi più protratti.Più in dettaglio però i vasi di "lenta sieroconversione" sono più un retaggio della letteratura deglla fine degli anni '80 in cui la sensibilità del test era inferiore a quella attuale e si riferivano a coorti di soggettoi omosessuali in cui, verosimilmente, il rischio non era una esposizione singola, bensì protratta nel tempo. Dr. Giovanni Guaraldi