Scheda quesito
- Nickame:
- tiziano
- Data:
- 13/06/2007
- Quesito:
- caro staff,
non sono ancora riuscito a capire la modalità di rischio rappresentata da "due ferite aperte, profonde e sanguinanti, che vengano a stretto e immediato contatto". Uno degli esperti del numero verde del ministero dice che si deve trattare di un comportamento volontario, tipo leccare le ferite o fare patti di sangue: quindi, di tipo teorico. Ma ci sono alre situazioni: aggressione fisica, sport violenti e da contatto, incidente con gravi emorragie. Tutte situazioni in cui c'è scambio di sangue involontariamente dai soggetti. Involontariamnete, ma non inconsciamente: nella normale vita di relazione sociale capita spesso di trovarsi sul corpo piccole ferite, escoriazioni, pellicine sollevate vicino alle unghie ecc. Concludo: tutti questi segni sono il risultato di colpi, sfregamenti, graffi che uno si procura, che in genere non sanguinano, ma hanno avuto origine da ferite più gravi a contatto con ferite altrui?
Grazie e buon lavoro.
- Risposta di risponditore non trovato:
- Caro Tiziano,
le "piccole ferite, escoriazioni, pellicine", che capita spesso di trovarsi sul corpo nella normale vita di relazione e che "in genere non sanguinano", non sono idonee a veicolare l'hiv.
Altro è parlare di rischio di trasmissione (se sangue contenente il virus viene a diretto contatto con i tessuti profondi ed entra in circolo) che si potrebbe teoricamente verificare in situazioni straordinarie quali, per esempio, gravi incidenti stradali o patti di sangue: situazioni che nulla hanno a che spartire con la comune quotidianeità.
Distinti saluti.
C. Stentarelli, Dott. G. Guaraldi