Scheda quesito
- Nickame:
- chichibio
- Data:
- 06/03/2007
- Quesito:
- Salve e molte grazie del servizio che rendete, dal quale in questo periodo ho tratto le informazioni più chiare. Ho sintomi influenzali da circa un mese (dal 7 febbraio), all'inizio anche con febbre, bassissima; linfonodi della gola e delle orecchie (parotidi) gonfi e dolenti, in più con otite e mal di gola. Contemporaneamente ho anche disturbi dermatologici generali: leggera dermatite in viso, candidosi perineale, recrudescenze di tinia pedis. Inoltre, sempre contestualmente, mi si è riacutizzato il dolore al fegato, di per sé dovuto – spero – a fanghiglia biliare. La cura antibiotica che faccio da due settimane non ha avuto un grande effetto, se non nel lenire topicamente e stoppare il grande mal di gola che avevo (senza tosse né raffreddore). Mi sono spaventato assai e ho fatto molti esami, compresi test seriologici, in particolare per hiv ed ebv (16 febbraio), tutti negativi. Non ho nemmeno un herpesvirus. Anche la ves e la pcr vanno benissimo, così come la formula linfocitaria etc. L’evento a rischio hiv datava al 5 dicembre, ma ho ottenuto da quella partner che facesse il test hiv, che è risultato negativo (23 febbraio). L’infettivologo che ho consultato ampiamente mi rassicura sulla significatività di quel test hiv e sul fatto che può trattarsi di una virosi di altro tipo, anche semplicemente dovuta ad un virus influenzale o para-. Ma ora, che sto finalmente meglio e che cominciano a sfiammarsi i linfonodi di gola e orecchie, mi si sono gonfiati linfonodi anche sul collo. Domattina corro di nuovo dall’infettivologo e dall’otorino; ma nel frattempo mi rivolgo a voi. Un precedente rischio non data che a prima di fine ottobre / inizio novembre (non riesco a ricordare bene), cioè a più di 90 gg dal test negativo del 16 febbraio; e si trattava di rischio bassissimo, dato l’uso del condom, intatto alla fine del rapporto. Dalle risposte che leggo sul vostro sito mi sono fatto l’idea confortante che anche se le manifestazioni che ho dal 7 febbr. fossero realmente i sintomi della fase acuta di un’infezione primaria tardiva, di per sé insorta dopo i 90 gg., in ogni caso non dovrei aver avuto un test negativo in tale fase (16 febbr.), ma quantomeno dubbio. Potete tornare a confortarmi su questo? Ancora molte grazie.
- Risposta di risponditore non trovato:
- Salve Chichibio,
lei ha ragione: se i suoi sintomi fossero correlati ad un'infezione acuta da HIV, il test da lei eseguito sarebbe risultato positivo o almeno dubbio.
Riferisce di aver avuto un altro rapporto verso ottobre e lo descrive come un rapporto a rischio bassissimo: in realtà il rischio è nullo perche' riferisce di aver usato il condom e che questo era integro alla fine del rapporto.
Non c'è quindi alcun motivo clinico per preoccuparsi vista la sieronegatività della partner.
Cerchi di lasciarsi per quanto possibile questo episodio alle spalle.
Distinti saluti
M.Ferrara, dr.ssa Luzi k.